"Comaneci" e Pietro Berselli al CSC di San Vito di Leguzzano
Sabato 21 gennaio alle 21 si terranno i concerti live del gruppo "Comaneci" e del musicista Pietro Berselli al CSC Centro Stabile di Cultura a San Vito di Leguzzano in via Leogra 4. Pietro Berselli presenterà il nuovo disco "Orfeo l'ha fatto apposta". Il duo "Comaneci" è formato da Francesca Amati (chitarra, piano, voce) e Glauco Salvo (chitarra, banjo, lap steel) I Comaneci erano "solo" semplicità, home made e nude lentezze acustiche (e già ne eravamo invaghiti!) ed ora aggiungono a questa sensibilità il suono e la tensione live di una band di livello internazionale (Smog, Cat Power, Hope Sandoval, Richard Youngs). La voce di Francesca è acqua a volte limpida, a volte tumultuosa che ti scivola nel cuore o che ti prende e ti alza da terra, il tessuto sonoro intrecciato è insieme suadente e vibrante.
Biografia "Comaneci": Il nome cui si ispira la band è proprio quello di Nadia Comaneci, che alle Olimpiadi del 1976 entrò nella storia della ginnastica artistica per aver preso il primo dieci nella storia di questo sport. Dal 2003 Nadia Comaneci ritorna alla mente di una formazione ravennate, che sceglie questo personaggio esile ma capace di arrivare ovunque contro ogni aspettativa. Il gruppo romagnolo ha nel curriculum tre EP, tre album e svariati concerti tra Italia, Europa e Stati Uniti. Accanto all’intensa attività live c’è stata anche la colonna sonora per il film "Acciaio" di Stefano Mordini, la musica per uno spot TV del il ministero dei beni culturali, la trasmissione “Ginnaste vite parallele” di MTV e svariate trasmissioni radio sia nazionali che locali. L’artista che si confonde col pubblico e il pubblico che diventa una cosa sola con l’artista in un rito che è esperienza collettiva prima di essere spettacolo. Canzoni, in cui il folk si sporca di blues e accarezza il rumore e la voce inconfondibile di Francesca, che a ogni uscita si rivela originale oltre ogni immaginazione. L’impressione è che i Comaneci abbiano definitivamente trovato la loro strada con l’ultimo lavoro della band romagnola, “Uh!”, terzo sulla lunga distanza: musica davvero intensa, in grado di andare in profondità, e di lasciarci qualcosa, dentro, al termine dell’ascolto. Forse perché è il frutto di una band che è probabilmente al suo apice creativo. Il suono dell’album resta vicino alla sensibilità del folk, soprattutto americano, quello di Smog e similari, nei pezzi più melodici, anche se dentro ci sono ispirazioni diverse, dal Richard Youngs più sciamanico fino addirittura a Nico, nell’austera .
Pietro Berselli: se la qualità più importante di una gemma è il colore, la seconda è il taglio, il momento in cui si dà alla pietra una forma precisa, lasciandole singole sfaccettature a rendere unico il risultato. Su Berselli il lavoro è cominciato da poco: quattro tracce per voce e chitarra nel 2015 e l’album con cui debutta oggi in modalità full band, dove, in veste rinnovata, trovano posto anche le tracce dell’ep. È sufficiente per dimostrare il valore del musicista bresciano, la cui anima cantautorale si completa con quella post-rock/slowcore di matrice americana. Più una partenza che un punto d’arrivo, "Orfeo l’ha fatto apposta" ha qualche asperità da ripulire, specie quando il canto si fa recitato.