Vicenza, dopo le morti è fobia vaccini: fuga dagli ambulatori
Calo vertiginoso delle vendite di vaccini in città dopo i casi sospetti, ma i medici rassicurano sulla non pericolosità delle pillole: "Troppe persone non lo prendono bloccate dal panico"
Dopo i casi di decesso dei giorni scorsi, le rassicurazioni fino ad oggi sono servite a poco: a Vicenza, come altrove, è fuga dal vaccino. Gli ambulatori dei medici di base sono vuoti, o quasi, in un periodo dell'anno normalmente segnato dalle file di pazienti che pur di evitare l'influenza corrono a vaccinarsi.
VI FARETE VACCINARE?
Ora sono proprio loro, i medici, a chiedere aiuto all´Ulss. Sulle pagine de il "Giornale di Vicenza" il direttore del servizio di igiene pubblica Andrea Todescato ha spezzato una lancia in favore dei vaccini: «Sono eventi che possono avere cause naturali. Il rapporto con la vaccinazione è solo temporale»
Le 19 morti sospette, di cui due in Veneto, però, sono difficili da scacciare dalle menti dei pazienti. Serve a poco accertare che marche e componenti dei vaccini sospetti non sono utilizzate in città, che nei due casi di morti padovani non sia ancora stata trovata una causalità tra l'assunzione del farmaco e la morte dei pazienti: la gente resta terrorizzata. Il calo di richieste è evidente, ma i medici di base, dopo aver chiesto spiegazioni e rassicurazioni all'Ulss su cosa dire ai loro pazienti, continuano a promuovere le campagne di vaccinazione. Dati alla mano sono più pericolose, in particolare per bambini ed anziani, le complicazioni di potenti influenze.