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Cronaca Trissino

Trissino: torturarono il genero, divieto di avvicinarsi

L'aggressione ed il sequestro risalgono al maggio scorso, quando M.P., 62 anni e M.P., 25, hanno immobilizzato un ex pugile, marito della figlia e l'hanno caricato in auto. Il giudice ha revocato gli arresti domiciliari ma ha emesso un'ordinanza restrittiva

Avevano sequestrato e torturato il genero "non gradito": dopo mesi di arresti domiciliari, la famiglia di orgine napoletana ma residente nel Thienese è tornata in liberà, ma il giudice ha emesso un'ordinanza restrittiva. Non potranno più avvicinarsi al marito della figlia. 

I fatti risalgono al maggio scorso, quando M.P., 62 anni e M.P., 25, hanno immobilizzato il marito della figlia/sorella, grazie all'utilizzo di uno spray al peperoncino, e l'hanno caricato in auto. La madre, S.L., 52 anni, ha tentato di cloroformizzare la figlia ma la giovane si è divincolata ed è riuscita a chiamare aiuto. L'aggressione era avvenuta nei pressi del supermercato GB Ramonda di Trissino. 


La vittima, un ex pugile, era stato condotto a Nogara, nel Veronese, torturato con l'acido muriatico e costretto a firmare una dichiarazione di "inadeguatezzza". La famiglia, infatti, in propria difesa, ha sempre sostenuto che il compagno della figlia fosse un "poco di buono"

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