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Cronaca Santorso

Santorso, doppio corteo su immigrazione: "Stop business" vs "No alla guerra tra poveri"

Riflettori sul piccolo comune vicentino che sabato diventa palcoscenico per due manifestazioni su uno dei temi più scottanti del momento: il continuo arrivo di stranieri nel nostro Paese

Occhi puntati su Santorso, sabato pomeriggio, per le due manifestazioni convocate su posizioni contrapposte sul tema dell'immigrazione. 

Da un lato il Comitato d’azione Sociale Prima gli Italiani, congiuntamente alla Lega Nord e a Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, ha promosso una manifestazione per dire basta al business legato all'accoglienza dei migranti negli hotel. Inizierà alle 15.30 dal municipio per poi trasferirsi nei pressi dell’hotel Duca d’Este, dove si concluderà con una serie di interventi a microfono aperto dei rappresentanti dei gruppi politici che hanno aderiti all’iniziativa.  

“I profughi o sedicenti tali ospiti all’hotel Duca d’Este chiedono più soldi dimenticando di ringraziare l’Italia e gli italiani per l’aiuto ricevuto sino ad oggi” – spiega Alex Cioni in qualità di referente del Comitato promotore. “Noi – prosegue Cioni - diciamo basta con il razzismo alla rovescia, basta con l’arrivo dei profughi che alimentano il business dei centri d’accoglienza e di coloro che gestiscono il traffico di essere umani. In tempi di crisi un governo che dimentica i propri figli per mostrarsi caritatevole per quelli di altre famiglie, non e’ un Governo giusto ma un governo dai chiari tratti criminali”. 

Di segno opposto, la manifestazione organizzata dalla Coalizione di Resistenza, cui aderiscono Santorso Solidale, il centro sociale Arcadia e altre sigle. "Il razzismo è una brutta storia" è il tema su cui si dibatterà dalle 14 in piazza della Libertà. "In queste ultime settimane in provincia di Vicenza sono "finalmente" usciti allo scoperto una serie di soggetti dediti a speculare sulla pelle dei/delle migranti, creando inutili allarmismi - spiegano gli organizzatori - Le persone che scappano da conflitti e miseria sempre più frequentemente vengono additate come causa del degrado, della povertà e del disagio sociale che ci circonda. I migranti - e i diversi in generale - vengono stigmatizzati, da chi su di loro specula a scopo elettorale, fino a chi su di loro si arricchisce usandoli come schiavi senza diritti e salari da fame. In questo modo vengono lasciate in disparte e irrisolte quelle che sono le reali problematiche, conseguenti ai diktat di austerità e rigore imposti dai governi europei e nazionali, che riguardano tutti i cittadini, comunitari e non - proseguono - Con l'obiettivo di creare facili consensi in un momento di crisi socio-economica come quello che stiamo attraversando, fazioni e gruppi di destra istigano una guerra tra poveri, tra chi riceve niente e chi non ha niente. Il migrante in tutto questo appare come soggetto "altro" e non più come persona con dei diritti. - Il diritto a una vita degna, a una vita migliore, è sacrosanto. E questo paese, o almeno il nostro territorio, deve garantire tale diritto, animando e rafforzando i principi di solidarietà e di integrazione".

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