Permessi di soggiorno "facili" in cambio di droga: ex capo della Mobile condannato a 5 anni
I fatti contestati sono avvenuti tra il 2013 e il 2015. L'ex dirigente è ricorso in appello
L’ex capo della Squadra mobile della questura di Vicenza, Michele Marchese, è stato condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione. È quando deciso dal tribunale Collegiale in merito agli episodi dei permessi di soggiorni concessi in cambio di sostanza stupefacente.
L'accusa nasce da alcune intercettazioni telefoniche e altre prove, coordinate dalla procura berica ed eseguite dalla sezione antidroga della Squadra mobile diretta da Davide Corazzini (subentrato proprio a Marchese). Fatti avvenuti tra il 2013 e il 2015.
L’imputato, difeso dall’avvocato Marco Dal Ben, è ritenuto o colpevole di tre episodi di corruzione e di procurato ingresso illegale di stranieri a cui l’ex vice questore avrebbe concesso il permesso di soggiorno in cambio di sostanza stupefacente (cocaina) cedutagli da Lucio Cerciello,che invece è stato condannato a quattro anni, undici mesi e 15 giorni di reclusione.
Marchese è stato quindi interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena. L'ex capo della Mobile ha deciso però di andare in appello.