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Cronaca

Percosse, minacce e abusi sessuali: 37enne arrestato dopo l'ennesimo episodio di violenza

La vittima ha deciso di denunciarlo solo dopo l'ultima aggressione ma le ha dato il tormento per mesi

Un 37enne cittadino tunisino, pluripregiudicato per reati conto il patrimonio, contro la persona, per ricettazione e per spaccio di sostanze stupefacenti, senza fissa dimora, è stato arrestato dagli agenti di Polizia della questura berica con l'accusa di violenza e lesioni.

Arresto che ha fatto seguito a quanto accaduto nella mattinata di sabato quando è arrivata una richiesta di aiuto alla Centrale Operativa della Questura. Una donna riferiva di temere per la propria vita e per quella di suo figlio minorenne, in quanto all’interno della propria auto parcheggiata in garage aveva trovato J.F., il 37enne tunisino, con cui aveva chiuso una relazione sentimentale e di convivenza da oltre un anno dopo che l'uomo aveva iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti. Questo lo aveva portato a richiederle costantemente somme di denaro, a picchiarla e molestarla minacciandola continuamente di morte.

Non era la prima volta che l'uomo si rendeva protagonista di atti simili. Già a partire dal marzo dello scorso anno la donna aveva riferito di essere stata fatta oggetto delle violenze dell’ex compagno, il quale, dopo aver fatto uso di stupefacenti, sistematicamente la aggrediva con violenza e, per farneticanti motivi di gelosia, era solito picchiarla colpendola ripetutamente al volto con schiaffi e pugni, tanto da mandarla in ospedale. Secondo la ricostruzione fornita dalla donna, pisodi simili si erano succeduti nel tempo per diverse volte ma, per paura di brutali ritorsioni nei suoi confronti e del proprio figlio, lei aveva rinunciato a denunciare l’accaduto alle autorità.

Non solo, la donna ha raccontato agli agenti che aveva persino paura di assumere i farmaci che le erano stati prescritti perdelle proprie patologie invalidanti, perchè la rendevano inerme e il 37enne aveva abusato sessualmente di lei senza il suo consenso, sapendo che questi farmaci non le permettevano di reagire alla sua violenza. In questi contesti la donna aveva più volte implorato l’ex compagno di andarsene e non tornare mai più ma l’uomo, con le minacce e le botte, oltre ad approfittare di lei continuava a pretendere  soldi per la droga ovvero impossessandosene senza il suo consenso.

L’ultimo episodio in ordine cronologico è accaduto la sera di mercoledì 18 ottobre scorso, quando rientrata nella propria abitazione, la vittima aveva trovato ad attenderla l’ex compagno, il quale, urlando con violenza e minacciandola di morte e che avrebbe spaccato tutto, tenendo in mano un manico di scopa l’aveva inseguita fintanto che la donna, in preda al terrore, è riuscita a chiudersi in camera, e chiamare le Forze dell’ordine, le quali, intervenute, sono riuscite a rintracciare poco lontano dall’abitazione il soggetto che nell’andare via si era impossessato delle chiavi dell’abitazione e dell'auto della donna. Nell’occasione non era stato possibile fare altro che allontanare l’uomo dalla casa della donna, poiché quest’ultima in quel momento non aveva voluto sporgere denuncia.

Subito dopo, alle 3.15 di giovedì, l'uomo era tornato nell’abitazione della vittima, più aggressivo del solito, continuando a suonare il campanello di casa ed a telefonarle insistendo di entrare in casa. Anche in questo caso sono intervenute immediatamente due pattuglie delle Forze di Polizia, ma anche questa volta la donna non aveva voluto formalizzare alcuna denuncia. Verso le ore 9.30 circa della stessa giornata la donna tornava a chiedere aiuto al “113” poiché, dopo avere aperto il garage, aveva notato che il suo ex compagno si trovava all’interno della sua autovettura lì parcheggiate e, quindi, aveva timore per la propria incolumità personale, e cioè di essere aggredita nuovamente.

Questa volta, a seguito di tutto quanto era accaduto nell’arco delle precedenti 24 ore, la donna decideva di denunciare tutti i fatti dei quali era rimasta vittima. Tenuto conto delle lesioni costantemente subite e degli innumerevoli interventi delle Forze di Polizia, oltre della violenza sessuale della quale era stata vittima la donna, J.F., dopo essere stato condotto presso gli uffici di Polizia per poi essere trasferito in carcere.

“La violenza di genere, oltre a rappresentare una forma di reato particolarmente odiosa in quanto commessa a danno di vittime spesso non in grado di potersi difendere, rappresenta un grave problema culturale – ha evidenziato il questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori –  La Polizia di Stato rappresenta uno snodo fondamentale di una rete composta da Istituzioni, enti locali, Centri antiviolenza ed Associazioni di volontariato, ed è da sempre in prima linea, anche con Progetti specifici, nell’incoraggiare una cultura della parità di genere, dell’uguaglianza e del rispetto delle libertà, con lo scopo di eliminare retaggi culturali e discriminazioni, nonché con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi, a chiedere aiuto ed a denunciare le violenze subite”. 





 

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