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Cronaca Valdagno

Fora febraro, "esplode" la polemica: esposto del comitato del No

Nel comune di Valdagno gruppi di persone si organizzano occupando punti strategici nelle colline intorno alla valle per sfidarsi a chi riesce a fare più rumore con cannoni esplosivi: c'è chi dice "no"

Il comitato Stop fora febraro segnala con un esposto preventivo al Sindaco, alla Polizia Municipale, ai Carabinieri di Valdagno, alla Questura, alla Prefettura, alla Procura della Repubblica, al Corpo forestale dello Stato e alla Polizia Provinciale di Vicenza un grave rischio per l’incolumità delle persone causati dall’uso di cannoni e materiale esplosivo durante i festeggiamenti di fine febbraio nel comune di Valdagno nella serata del 29 febbraio 2012.

Da alcuni anni nel comune di Valdagno infatti gruppi numerosi di persone si organizzano occupando punti strategici nelle colline intorno alla valle per sfidarsi a chi riesce a fare più rumore con dei veri e propri cannoni esplosivi.

La tradzione del Fora Febraro

Si tratta di cannoni del diametro di più di mezzo metro e lunghi anche più di due metri di costruzione artigianale che vengono fatti esplodere per tutto il pomeriggio e la notte, di solito con sequenze di una decina di esplosioni distanziate pochi secondi l’una dall’altra.

Si tratta di gruppi di decine di persone attrezzati con cannoni artigianali, gruppi elettrogeni, impianto di illuminazione, tavolini, sedie, gazebo, che attirano molto pubblico.

“Abbiamo segnalato – dichiara Paolo Danieli, rappresentante del comitato - l’enorme disturbo delle quiete pubblica e della fauna selvatica che si protrae dalle ore 16.00 del pomeriggio fino anche alle 4.00 della notte circa, disturbo molto superiore a quello dei festeggiamenti di fine anno.

In particolare, abbiamo segnalato l’enorme pericolosità dei mezzi usati, la loro dimensione, la superficialità con cui vengono usati, la pericolosità sia per gli utilizzatori sia per gli spettatori, oltre al rischio di provocare incendi.

Tutta l’attività viene infatti svolta senza alcuna cura per la sicurezza, l’area non è delimitata, non ci sono distanze di sicurezza, anzi il numeroso pubblico viene addirittura invitato a provare i cannoni (immagine3) e alcuni addirittura cavalcano i cannoni mentre esplodono (immagine2), il tutto può avvenire anche alla presenza di bambini.

Abbiamo segnalato anche il degrado e la distruzione dei luoghi utilizzati dove l’indomani rimangono buche scavate per terra, zone di campo bruciate dai falò accesi e dai cannoni o coperte da una sostanza simile al cemento, bottiglie di vetro rotte, lattine e avanzi di cibo ovunque, ecc..

Abbiamo pertanto chiesto una mirata attività di vigilanza di natura preventiva e repressiva al fine di evitare danni a persone e cose, il disturbo della quiete pubblica e il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche in riferimento a:

Art. 703 C.p. - Accensioni ed esplosioni pericolose

Art. 659 C.p. - Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone 

Art. 423 C.p. - Incendio
Art. 57 T.u.l.p.s.
Art. 2050 C.c. - Responsabilità per l'esercizio di attività pericolose

CIRCOLARE 11 gennaio 2001, n. 559 del MINISTERO DELL'INTERNO - Disposizioni in ordine alla sicurezza ed alla tutela dell' incolumità pubblica in occasione dell'accensione di fuochi artificiali.

Siamo stati molto fortunati – continua Danieli - che negli anni scorsi non ci siano stati feriti, o peggio, non è certo il caso di tentare la fortuna anche quest’anno. Ci sono leggi precise che regolamentano queste attività e sarebbe finalmente l’ora che venissero fatte rispettare.

Noi non siamo contro i festeggiamenti rituali di “fora febraro” ma siamo fortemente contrari ai pericolosissimi eccessi che si sono verificati negli ultimi anni.

Invito pertanto le autorità – conclude Danieli – a non sottovalutare la situazione ma a prendere le dovute precauzioni affinchè la festa non si trasformi in tragedia”.

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