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Cronaca Zermeghedo

Ucciso dopo avergli impedito il suicidio: dopo l'accusa il giallo

È mistero fitto sulla morte di un anziano dell'Ovest vicentino. In quattro avrebbero causato il fatale arresto cardiaco di un 62enne zermeghedese dopo averlo salvato dal proposito di togliersi la vita: sull'enigma giudiziario dovrà ora fare chiarezza la magistratura. Frattanto gli indagati, supportati da propri legali, rispediscono gli addebiti al mittente

Oggi 27 settembre a cura dell'anatomo-patologo Dario Raniero e su ordine della Procura della Repubblica di Vicenza «è stata effettuata l'autopsia sul corpo di Antonio Tiziani» il 62enne morto nella sua abitazione in via Angeli a Zermeghedo nell'Ovest vicentino in circostanze ancora tutte da chiarire. Secondo quanto ricostruito sulle prime dai carabinieri di Montebello Vicentino accorsi sul luogo del decesso, venerdì 22 settembre Tiziani avrebbe cercato di togliersi la vita gettandosi dalla finestra. Per evitare che l'uomo portasse a compimento il suo proposito sarebbero intervenuti in quattro: tuttavia le manovre operate da questi ultimi avrebbero di contro causato la morte dell'anziano a causa di un arresto cardiaco: una motivazione che sulle prime rimane molto generica peraltro.

Ad ogni modo su indicazione del pubblico ministero berico Alessia Grenna in tre sono stati indagati per omicidio colposo. Si tratta di Giulia Tiziani (la figlia dello scomparso), di Maria Denise Tomba (la moglie del deceduto) e della vicina Stella Marcazzan. Nell'ambito del procedimento penale aperto dalla dottoressa Grenna più grave invece è l'accusa mossa a Riccardo Tiziani, figlio della vittima, che è indagato per omicidio volontario. «Anzitutto crediamo che presto la posizione di quest'ultimo possa essere derubricata ad omicidio colposo perché non si capisce perché una persona debba sventare un tentativo di suicidio per poi procurare volontariamente la morte di chi ha appena salvato». Questo è il commento a caldo dell'avvocato Francesco Rucco del foro berico: che ai taccuini di Vicenzatoday.it non solo ha dato conto della novità relativa alla autopsia svolta dal medico legale ma che ha pure espresso il suo punto di vista sulla posizione di Riccardo Tiziani che come Giulia e Tomba è patrocinato proprio da Rucco nonché dal collega Andrea Balbo. Marcazzan invece è difesa da un altro legale del foro berico, ossia Giulio Manfredini.

Ad ogni modo Rucco, fino a pochi mesi fa primo cittadino di Vicenza, spiegando come i suoi assistiti si dicano estranei alle accuse mosse dalla procura berica, aggiunge un altro elemento rispetto «ai tragici accadimenti» di venerdì scorso. «Antonio Tiziani è stato legato e tenuto in sicurezza seguendo esclusivamente le indicazioni che per telefono giungevano in diretta dagli operatori del 118». I sanitari peraltro sarebbero arrivati in loco circa mezz'ora dopo la chiamata al centralino, poco più tardi sarebbero invece giunti i militari. Ora spetta alla magistratura vicentina fare luce su un caso il quale in paese è stato già ribattezzato come un vero e proprio giallo. Giallo per di più non appare di immediata soluzione. «Solo per il risultato dell'autopsia», dal quale i difensori degli indagati contano di avere ulteriori elementi a discolpa dei sospettati, occorrerà «una sessantina di giorni» fa sapere ancora l'ex sindaco vicentino.

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