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Cosa si può fare a Pasquetta e dal 6 al 30 aprile in zona arancione

Con il lockdown "morbido" di Pasquetta sono fortemente limitati gli spostamenti e sono vietati gli assembramenti. Le regole per la giornata di domani: visite a parenti e amici, passeggiate, sport, autocertificazione, supermercati. Tutte le cose da sapere, anche a partire da martedì col Veneto che cambia fascia

Cosa si può fare a Pasquetta? Ci sono regole ben precise e sanzioni varie, ma la raccomandazione più importante resta quella di tenere conto della situazione e proteggersi usando un po' di buonsenso. Si rischiano multe da 400 euro a persona (ridotte a 280 euro se pagate entro cinque giorni dalla contestazione). Con il lockdown "morbido" di Pasquetta sono fortemente limitati gli spostamenti e sono vietati gli assembramenti. Il tutto per contenere la diffusione del contagio. L'Italia è tutta rossa fino alla sera di Pasquetta. Poi la mappa di colori e relative misure anti-Covid dividerà il Paese quasi perfettamente in due, con il Veneto che si aggiunge alle regioni arancioni..

Le regole per la giornata di Pasquetta

A Pasquetta gli spostamenti fuori regione sono vietati se non per motivi di lavoro, salute e necessità. Limitata la mobilità anche nel comune in cui si vive, se non per attività motoria o sportiva vicino a casa (si può uscire fuori dal comune per fare attività sportiva soltanto in bicicletta o di corsa, per intenderci) o per andare a trovare parenti o amici in massimo di due persone (i minori di 14 anni conviventi non si considerano nel conteggio).

Il coprifuoco resta sempre invariato tra le 22 e le 5, salvo motivi di lavoro, di salute o urgenze, da giustificare con l'autocertificazione.

Sempre consentiti gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, in caso di genitori separati o divorziati, oppure per condurli presso di sé. Bisogna scegliere il tragitto più breve. Le coppie che vivono in città possono incontrarsi nel luogo in cui si ha la residenza, il domicilio o l’abitazione.

A Pasquetta può andare nella seconda casa solo il nucleo convivente e soltanto se l'abitazione di destinazione è vuota. Non si può andare nella seconda casa con amici e parenti. Si può raggiungere la seconda casa solo se si è proprietari o se si è stipulato un contratto d'affitto da una data antecedente al 14 gennaio 2021. Molte regioni hanno imposto restrizioni più stringenti sul tema seconde case. In Campania, Puglia e Liguria divieto di accesso alle seconde case per residenti e non residenti, e in Piemonte, Valle d'Aosta, Alto Adige, Trentino, Toscana, Marche, Calabria e Sardegna per i non residenti. Blindate le isole. 

Vietate le tradizionali scampagnate e niente pic nic. L'attività sportiva è consentita secondo le regole della zona rossa: "Esclusivamente nell’ambito del territorio del proprio Comune, dalle 5 alle 22, in forma individuale e all’aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri". Quindi l'uscita in un parco vicino casa è consentita per fare attività motoria o sportiva, non per un pranzo all’aperto nemmeno con i propri cari.

Si può passeggiare nei pressi della proipria abitazione. Andare in spiaggia nelle località di mare non è per forza una violazione, ma è necessario che la persona abiti, o abbia la seconda casa, nel raggio di poche centinaia di metri.

Se si va in auto con persone non conviventi si può stare massimo in tre persone. Il posto del passeggero deve rimanere libero, vanno occupati i sedili posteriori indossando la mascherina.

Si può far visita a parenti e amici a Pasquetta?

Si può far visita a parenti e amici ma soltanto verso un’unica abitazione privata, con i soliti orari extra coprifuoco (tra le 5 e le 22), per un massimo di due persone con minori under 14 al seguito. Di fatto è lo stesso provvedimento adottato durante le festività natalizie, senza ulteriori novità. Naturalmente resta la possibilità di potersi spostare, a prescindere da visite a parenti e amici, ma soltanto per le «comprovate esigenze». Con i non conviventi è raccomandato indossare la mascherina per proteggere soprattutto gli anziani e le persone fragili.

È però possibile uscire dal proprio comune anche per fare acquisti, a patto che nel proprio comune non ci siano punti vendita o nel caso in cui un comune contiguo al proprio “presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica”. Niente pranzo al ristorante a Pasquetta: sempre consentito l'asporto e la consegna a domicilio fino alle 22. E’ vietato consumare nei pressi del locale. L'asporto dai bar solo fino alle 18, con l'orario di chiusura che slitta fino alle 22 per quelle enoteche e vinerie che decidono di restare aperte. Da martedì 6 aprile le regole torneranno quelle in vigore prima della stretta pasquale.

L'apertura dei supermercati a Pasquetta non è uniforme a livello nazionale. A Pasquetta è prevista qualche apertura in più rispetto a Pasqua. Tutti i supermercati di Esselunga saranno aperti lunedì 5 aprile con orario ridotto, dalle 8 alle 14. Aperti i supermercati Pam. I supermercati Coop prevalentementi chiusi, ma ci sono casi particolari in alcune regioni: a Roma saranno aperti a Pasquetta con orario ridotto (la maggior parte dalle 8.30 alle 13). Conad non ha dato indicazioni fisse, l'orientamento di massima sembra quello di aprire lunedì 5 aprile. Lidl ha deciso di aprire a Pasquetta, perlopiù dalle 9 alle 13. 

Pasquetta è l'ultimo giorno di chiusura totale previsto, poi da martedì il Paese torna a dividersi per fasce arancione e rossa. 

L'autocertificazione per Pasquetta

Chi si sposterà nei tre giorni in cui tutta l'Italia sarà zona rossa – il 3, 4 e 5 aprile – dovrà sempre portare con sé l'autocertificazione. Sia se ci si muoverà per motivi di lavoro, sia per esigenze di salute ma anche se ci si sposterà per visitare i parenti stretti o per raggiungere la propria seconda casa. In questi due ultimi casi nello spazio dedicato alla motivazione dello spostamento sul modulo dell'autocertificazione bisognerà specificare di essere diretto nell'abitazione di un parente o nella propria seconda casa.

L'autocertificazione va resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e alle polizie locali che effettueranno i controlli, rafforzati nei tre giorni di lockdown. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo, per esempio, adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata. 

Dopo il mini-lockdown di Pasqua dal 6 aprile si torna al sistema a colori con l’Italia divisa in zone rosse, arancioni e bianche (almeno sulla carta). Le regole sono quelle stabilite dal decreto legge approvato nei giorni scorsi dal governo Draghi (il n. 44 del 1° aprile) e che prevede un lockdown soft per quasi un mese. Niente zone gialle per intenderci: l'Italia resta chiusa fino a nuovo ordine, a riaprire saranno soltanto le scuole, almeno fino alla prima media. Per il resto l’esecutivo ha scelto la strada del rigore né poteva essere altrimenti dal momento che la situazione epidemiologica è tutt’altro che sotto controllo.  

Il decreto legge di Draghi e le regole in vigore fino al 30 aprile

Che cosa cambia dunque in Veneto nei prossimi giorni? Le regole in vigore nelle zone arancioni restano sostanzialmente quelle che ormai conosciamo a menadito. Oltre alla riapertura delle scuole, una delle novità principali del provvedimento approvato in Cdm è il divieto di far visite a parenti ed amici nelle aree soggette a maggiori restrizioni, mentre di fatto - dal momento che di zone bianche non ce ne sono - continuerà ad essere impossibile spostarsi tra le regioni senza un valido motivo. Il decreto prevede tuttavia la possibilità di allentare le misure di conteninento in caso di bassi contagi e se la campagna vaccinale va avanti ed è in regola nel territorio. In basso abbiamo riassunto per punti le regole in vigore dal 7 al 30 april 2021 (il decreto n. 30  del 13 marzo ha infatti validità fino al giorno 6). 

  • le regioni saranno solo in zona rossa, bianca o arancione;
  • dal momento che le zone gialle sono eliminate, fino al 30 aprile di fatto non sarà possibile spostarsi tra le regioni se non per motivi di lavoro, salute o necessità;
  • in zona arancione ci si può muovere liberamente e senza obbligo di autocertificazione all'interno del proprio comune
  • ci si può recare in una seconda casa, anche se si trova in una regione in zona rossa o arancione. La seconda cosa deve essere di proprietà o affittata per un lungo periodo e prima del 14 gennaio. Deve essere vuota e può accogliere solo il nucleo famigliare: non si possono ospitare, dunque, né amici né parenti non coviventi.
  • in zona arancione bisogna restare all'interno del comune e si potrà uscire di casa una sola volta al giorno per visitare amici e parenti in due e portandosi dietro i figli minori di 14 anni e/o eventuali disabili; la visita ad amici e parenti è invece consentita nelle zone arancioni;
  • la scuola è in presenza ovunque nei servizi educativi per l'infanzia, nelle scuole materne, alle elementari e in prima media.
  • nella zona arancione la seconda e la terza media sono in presenza; per le superiori va garantita la presenza minima al 50% e quella massima è fissata al 75%;
  • è sempre possibile ovunque l'attività in presenza per i laboratori e per le attività didattiche similari; 
  • in zona arancione tutti i negozi sono aperti, anche quelli di abbigliamento di altre categorie merciologiche considerate "non essenziali", chiusi nel fine settimana i negozi all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. Aperti parrucchieri, barbieri e centri estetici che in zona rossa hanno dovuto abbassare le serrande.
  • cinema, mostre e teatri rimangono chiusi anche in zona arancione
  • bar e ristoranti rimangono con le serrande abbassate: possono lavorarre con le consegne a domicilio o con l'asporto (i bar fino alle 18 e i ristoranti fino alle 22).
  • ​in zona arancione consentite passeggiate anche in bicicletta e jogging (nel territorio comunale) e aperti anche i centri che offrono sport individuali come il tennis, il golf o il padel. Chiuse palestre e piscine.

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