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Ponte Alto chiuso per due anni? Il dilemma Tav agita la città

Mentre a Montecchio il cantiere dell'Alta velocità manda in pezzi la fognatura, il capoluogo deve fronteggiare il dossier relativo al probabilissimo stop della circolazione in una delle arterie nevralgiche della città: il viadotto degli Scaligeri

In queste ore sono in corso i lavori per ripristinare il tratto di fognatura di Acque del Chiampo danneggiato dal cantiere dell'Alta velocità a Montecchio Maggiore. Lo scrive la stesso gestore idrico in una nota pubblicata ieri sul suo portale on-line. La scorsa settimana, recita la nota, una ditta operante all'interno del cantiere per la realizzazione del progetto dell'alta velocità ferroviaria tra Verona, Vicenza e Padova, durante l'intervento per la realizzazione dei pali per la fondazione della nuova linea, «ha rotto una tubazione per il trasporto dei reflui al depuratore di Montecchio, causando la fuoriuscita dello scarico nella roggia Signoletto e la contaminazione di un pozzo privato che è stato isolato».

Acque del Chiampo è quindi intervenuta «per coordinare le operazioni di ripristino che sono in corso in questi giorni con la realizzazione di un nuovo tratto di fognatura in sostituzione di quello danneggiato. Non è ancora stata completata la stima dei danni che potrebbero arrivare a 50.000 euro».

Ad ogni modo il dossier Tav rimane caldo anche nel capoluogo berico. Ieri infatti durante la seduta della commissione territorio a palazzo Trissino l'amministrazione comunale (oggi capitanata dal sindaco democratico Giacomo Possamai) ha potuto fare il punto della situazione con i progettisti dell'opera e con i referenti della categorie economiche della città. Con l'avvicinarsi dei lavori al capoluogo occorrerà capire come dispiegare i cantieri di un progetto che continua ad essere inviso ad una parte della città.

Uno dei nodi più problematici, sul quale però la discussione è ancora in corso, è l'abbattimento e la ricostruzione del ponte degli Scaligeri a Ponte alto. Le opzioni previste, secondo quanto ricostruito da Alessia Zorzan su Il giornale di Vicenza di oggi, sarebbero due le opzioni in ballo. La prima riguarda uno stop totale alla circolazione per 24 mesi durante i quali il ponte verrebbe distrutto e ricostruito con le specifiche chieste dal progetto. La seconda invece prevede una chiusura di 18 mesi più altri 12 per finire i lavori durante la quale il traffico circolerebbe in senso alternato. Si tratta di un dossier delicatissimo perché il ponte degli Scaligeri in zona Ponte alto costituisce una delle arterie più importanti e trafficate di Vicenza.

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