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Messa per i cacciatori, la Lav manda una lettera alla Diocesi citando Papa Francesco

"Si può capire il sostegno “spirituale” di un santo in periodi nei quali la caccia era necessaria per il cibo e con tutti i pericoli a cui i cacciatori andavano incontro ma ora è anacronistico"

A Travettore di Rosà il parroco benedice i cacciatori "ovvia consuetidine", commenta la Lav di Bassano "la messa ripropone la millenaria tradizione europea di devozione a S. Uberto (656 -727), patrono dei cacciatori nel cattolico Belgio di quei tempi. Si può capire il sostegno “spirituale” di un santo in periodi nei quali la caccia era necessaria per il cibo e con tutti i pericoli a cui i cacciatori andavano incontro. Oggi si tratta di anacronistiche tradizioni religiose per dare importanza ad una attività venatoria non necessaria che si fa chiamare sport e nonostante le strumentazioni sofisticate per abbattere selvaggina ogni anno causa gravi disgrazie durante il periodo di apertura della caccia (94 vittime nel 2019), e incrementa l'inquinamento di piombo e cartucce abbandonate nelle campagne e nei boschi".

Una riflessione che porta il direttivo bassanese a scrivere una lettera indirizzata alla diocesi di Vicenza e alla parrocchia di Travettore stessa: "È necessario fare un' osservazione sull’enciclica “Laudato sì” del 2015 di Papa Francesco - scrivono nella missiva - a pag.136, paragrafo 129 dell’Enciclica, si legge che è necessario garantire occupazione (lavoro) a piccole attività di sostentamento tra cui caccia e pesca.  Il riferimento può essere a quei popoli che altro non hanno per vivere, ma dato che non è specificato, si intende anche che, per dare lavoro ai nostri compaesani, è permessa la caccia/pesca, legate agli allevamenti intensivi". 

E ancora: "A pag. 137, paragrafo 130 dell’ Enciclica si legge“[…] Ricorda con fermezza che il potere umano ha dei limiti e che «è contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita»”. Questa esortazione riguarda anche i cacciatori, che uccidono per passatempo o per sfogo psicologico. Da quanto evidenziato, esiste una contraddizione sul dire e sul fare verso gli Animali e l’Ambiente, in quanto il permesso di dire Messa per i cacciatori non è mai stato negato al Parroco di Travettore (Rosà) dal suo Vescovo. Nonostante da anni venga benedetta l'uccisione di animali , sappiamo che il Parroco era stato contattato da alcuni cittadini, che avevano esposto le loro ragioni sull'inopportunità di continuare questa celebrazione e che le loro ragioni erano state così forti da strappare l'assicurazione che non avrebbe più fatto messa per i cacciatori. E’ evidente che gli ecclesiastici hanno un concetto tutto loro della salvaguardia del Creato".

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