Coronavirus, Veneto in fase 5: oltre 1.600 nuovi casi e 2800 ricoverati, 19 i decessi
Consueto punto stampa del governatore Luca Zaia con i dati sui contagi da Covid-19 aggiornati a mercoledì 25 novembre
"Il Veneto è in fase 5", questa la situazione Covid a livello regionale illustrata dal governatore del Luca Zaia mercoledì, dalla sede della Protezione civile del Veneto. Secondo i dati diffusi da Azienda Zero sono 1.697 i nuovi casi (382 nel Vicentino) per un totale di 75.138 attualmente positivi.
BOLLETTINO REGIONALE 25 NOVEMBRE ORE 8
"In ospedale ci sono 2.422 positivi in area non critica, +67, e 305 in terapia intensiva, +1. Con tutte le province siamo in fase 5 per i ricoveri - spiega Zaia - Per le terapie intensive siamo in fase 4". Nello specifico, per quanto riguarda la provincia di Vicenza siamo in fase 5 ben inoltrata nei ricoveri e 4 nelle terapie intensive.
Relativamente alla delicata questione montagna con la Svizzera e l’Austria pronte alla riapertura: "Tutto questo ci fa fare figura della periferia, dei dimenticati - sottolinea il governatore - Abbiamo chiesto una convocazione con i ministri Speranza e Boccia, ho parlato con Bonaccini, Toti e Kompatscher per avere un confronto su Dpcm, siamo disponibili a tutte le ore, sul rinnovo del Dpcm e per discutere la partita della neve".
"Il problema non sono le piste da sci - precisa il presidente del Veneto - qui gli unici due problemi da risolvere sono assembramenti agli impianti e trasporti in cabina. I rifugi sanno già quale è il rispetto delle regole, sono come i ristoranti. Noi abbiamo fatto proposta dell’uso della mascherina e dei distanziamenti. Se invece si decide di tenere chiuso ci vuole certezza nei ristori per le attività e le aziende, senza tante fantasie: si guarda il fatturato prima del Covid, si fa la proporzione sui giorni in cui non c’è, diamo uno sconto del 10-20-30%, alla tedesca, e via. Molte misure non decollano perché non c’è certezza del ristoro, e molti ci dicono che è meglio chiuderli".
Il governatore ha fatto anche un focus sul situazione relativa alla Valle dell'Agno in cui erano stati registrati un boom di contagi. "Rispetto ai giorni scorsi si è registrato un calo". È stata ventilata anche l'ipotesi di un mini lockdown (con la chiusura dei locali ad esempio), provvedimento che sarà emanato dai sindaci del territorio.