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VIDEO | Caso Safond? «Silenzio da magistrati e politici»

Il portavoce del coordinamento ecologista Covepa spiega i suoi timori rispetto ad uno scandalo ambientale che secondo l'architetto Follesa non sarebbe tenuto nel dovuto conto sia dalle toghe che dagli amministratori

Le possibili connessioni tra l'affaire Safond e le vicende dipanatesi attorno alla realizzazione della Superstrada pedemontana veneta (meglio nota come Spv) sono al centro della intervista rilasciata da Massimo Follesa (vicepresidente e portavoce del coordinamento ecologista vicentino Covepa) ai microfoni di Vicenzatoday.it. L'architetto Follesa, tra le altre, critica l'atteggiamento della magistratura veneta nei confronti dei dossier ambientali considerando l'azione di quest'ultima poco incisiva. Ma anche nei confronti del mondo politico il giudizio non è tenero. Peraltro le parole di Follesa arrivano in un momento delicato. Da giorni infatti dalle parti di palazzo Balbi circolano voci che i vertici di Sis, il concessionario incaricato di progettare e realizzare la Spv, potrebbe partire una richiesta di revisione all'insù costi. Si parla di 2-300 milioni di chiedere a palazzo Balbi a causa del Covid e della guerra in Ucraina. Non mancherebbero i funzionari dell'assessorato al bilancio che avrebbero definito la richiesta, ove si materializzasse, pretestuosa e non suffragata da ragioni reali. Anche nella rete ecologista la voce sta girando da giorni. «Se così fosse, saremmo di fronte ad uno scandalo» fa sapere proprio Follesa.

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