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Riapre la Caffetteria di Monteberico, la storia

Ai piedi del santuario ha ripreso vita il bar che visitò anche Papa Wojtyla

Ha riacceso le luci dopo due anni di chiusura, la storica caffetteria e cioccolateria di Monte Berico. Riapre le porte, grazie all'iniziativa di Manuela Cherobin, 58enne originaria di Marola. I frati di Monte Berico, proprietari del locale, hanno selezionato il nuovo gestore e concluso un contratto di locazione. Il sindaco Possamai celebra la riapertura: "La storica caffetteria di Monte Berico torna a illuminarsi dopo un lungo periodo di buio, arricchendo una delle zone più belle della nostra città." Manuela Cherobin, lasciando il suo lavoro fisso per inseguire il sogno di una propria attività, aspira a fare della caffetteria un luogo di incontro e di amicizia, sottolineando il valore delle relazioni umane: "Non si tratta solo di vendere brioches e cappuccini, ma di creare un punto di ritrovo dove coltivare buone amicizie, che possono essere salvifiche."

La storia della caffetteria Monteberico

Il Bar Monte Berico ha una storia ricca e affascinante, ad aprirlo furono Rino Donadello e Valeria Valle, una coppia nata nei primi anni '40 che ha vissuto la ripresa post-seconda guerra mondiale. Questi due spiriti intraprendenti, legati profondamente alla loro fede e al lavoro, hanno trasformato la loro vita di "poveri in canna" in una storia di successo e dedizione. Rino, autista degli studenti dei frati e amico dei preti del convento di Monte Berico, e Valeria, barista presso il "Bar Al Kamping", si sono innamorati e sposati nel 1964, iniziando la loro vita insieme in una modesta abitazione vicino al museo del Risorgimento.

La svolta arrivò nel 1969 quando i frati del convento di Monte Berico offrirono loro la gestione del bar sotto alla Basilica. Con grande entusiasmo e amore per il luogo sacro, Rino e Valeria accettarono, vedendo in questa opportunità non solo un lavoro ma una vera e propria missione. Si dedicarono al bar con passione, frequentando scuole di gelateria e pasticceria per garantire prodotti di alta qualità, come la loro famosa cioccolata calda, e trasformando il bar in un luogo accogliente e di ritrovo per la comunità.

Il loro impegno si estendeva oltre il servizio al bancone; insegnarono ai loro otto figli l'importanza del lavoro di squadra, del servizio al cliente e della gentilezza, facendo del bar una vera scuola di vita. Il gelato espresso di Rino divenne leggendario, attirando ogni domenica una folla desiderosa di gustarlo seduta sui gradini della chiesa, mentre la cortesia e l'accoglienza di Valeria rendevano ogni visita al bar un momento di gioia e rilassamento.

La loro fede e la devozione alla Madonna di Monte Berico furono sempre al centro della loro vita e del loro lavoro, culminando con la visita di Papa Wojtyla a Vicenza nel 1991, un evento che Rino descrive come un sogno realizzato, una benedizione per la loro famiglia e per il loro amato bar. La storia del Bar Monte Berico è quindi una testimonianza di come la fede, l'amore per il proprio lavoro e per la comunità possano trasformare la vita e creare un punto di riferimento amato e rispettato da tutti.

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