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No dal Molin: "Ma la base Pluto non doveva essere sdemanializzata?"

Alla notizia del via al bando per la costruzione del nuovo (ennesimo) polo militare Usa in città, i No Base rispondono con un'assemblea mercoledì, al Festival No dal Molin in corso in questi giorni

"Quel che progettano gli statunitensi dietro a tante belle parole è quel che una volta si chiamava poligono di tiro. Vogliono distruggere i boschi dei colli berici, edificare nuove strutture, alzare muri e reticolati per permettere ai propri soldati di prepararsi alla guerra".

Non si è fatta attendere la risposta dei No base alla notizia del via al bando per la realizzazione del centro di addestramento ad altissimo livello da edificare a Longare, nello storico sito militare Usa denominato "Pluto". "Realizzare un campo di battaglia nel cuore dei colli berici, nel quale far muovere fanterie e veicoli tattici. Un polo, come affermano gli stessi statunitensi, "in supporto alla Difesa nazionale americana" e costruito sulle spalle dei vicentini ai quali vengono lasciate devastazione ambientale e inquinamento prodotti dalla struttura e dalle esercitazioni stesse - scrivono i No dal Molin -  Pochi mesi fa, il Governo italiano aveva annunciato la sdemanializzazione e vendita dell'area. Qual è stata la procedura che ha portato al nuovo progetto statunitense? C'è stata una valutazione d'impatto ambientale? Che strumenti e armamenti vogliono utilizzare gli statunitensi all'interno? E cosa vogliono nascondere dietro a un muro di sei metri?"

Mercoledì 29 settembre alle 18.30 al Festival NoDalMolin sarà presente Antonio Mazzeo: "sarà la prima occasione per discutere pubblicamente questa vicenda" è l'invito lanciato a tutti i vicentini. IL DOSSIER

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