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I leghisti veneti contro Rachele Scarpa: «Nessun antisemitismo, ma una legittima critica alla politica israeliana»

Tre deputati e un senatore del carroccio hanno criticato la giovane esponente del Pd, candidata alle politiche di settembre

La Lega veneta contro Rachele Scarpa. Nelle ultime ore la giovane esponente del Pd, che correrà nel collegio plurinominale Venezia-Treviso-Belluno alle prossime politiche, è diventata il bersaglio di un senatore e tre deputati veneti del Carroccio. A essere messo sotto accusa un suo tweet in cui si esprimeva a favore della patrimoniale, ma non solo. Il principale oggetto del J’accuse leghista sono alcune dichiarazioni che, a detta loro, rivelerebbero l’antisemitismo della giovane candidata.

LE ACCUSE LEGHISTE

Nella mattinata di oggi, domenica 21 agosto, sono fioccate dichiarazione dalla sponda veneta della Lega. Il primo a farsi sentire è stato Lorenzo Fontana, vicecapogruppo della Lega alla camera. «Patrimoniale e antisemitismo – le sue parole -. Ecco la ricetta della giovane pupilla di Letta, Rachele Scarpa. Il Pd toglie la maschera e mostra ogni giorno che passa il suo vero volto: più tasse, meno democrazia. Con questa sinistra, l’Italia rischia grosso».

È toccato quindi ad Alberto Stefani, commissario Liga Veneta per Salvini premier. «Dietro al volto giovane dei candidati scelti da Letta si nasconde la vecchia ideologia della sinistra – dichiara -. Il Veneto e tutto il paese hanno certamente bisogno di energie nuove e del contributo di donne e di giovani. Le questioni su cui la politica deve dare risposte alle famiglie sono lavoro, inflazione e costo delle bollette. Rispediamo al mittente i deliri di Rachele Scarpa». 

È poi la volta del deputato Massimo Bitonci, responsabile del dipartimento attività produttive del partito, che ha parlato della flat tax. «Forse la pupilla di Letta candidata in Veneto – le sue parole -, Rachele Scarpa, non lo sa, ma per i giovani c’è già la flat tax al 5% - per cinque anni - voluta dalla Lega. Una misura che consente loro di aprire una Partita Iva con questo regime molto agevolato e che continueremo a sostenere. I giovani che vogliono avviare un’attività si aiutano così, non certo imponendo tasse patrimoniali o sparando frasi a dir poco sconcertanti contro Israele. Il Veneto non merita candidati del genere».

Infine, l’ultima accusa è partita dal senatore Andrea Ostellari. «La pupilla di Letta, Rachele Scarpa – la sua dichiarazione -, non ne indovina una. Famiglie e imprese hanno bisogno di meno tasse e più libertà. Chi è cresciuto a pane e patrimoniali e strizza l’occhio ai nemici di Israele non merita di rappresentare un popolo pacifico e laborioso come quello Veneto»

LA REPLICA DI RACHELE SCARPA

Ma quali sarebbero queste «frasi a dir poco sconcertanti contro Israele»? Gli esponenti leghisti si riferirebbero a un post datato 11 maggio 2021, nel quale Rachele Scarpa, commentando il bombardamento israeliano in corso a Gaza, scriveva «La politica di Israele sull'occupazione degli spazi palestinesi sta colpendo ancora una volta pesantemente la popolazione civile», aggiungendo poi «Chi si ostina a parlare del 'diritto di Israele di difendersi' si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione». Parole che la stessa candidata del Pd definisce come non di certo antisemite, ma bensì una legittima critica alla politica israeliana.

«Il Partito Democratico – scrive su facebook Rachele Scarpa -, di cui faccio parte, sostiene da sempre il processo di pace in Medioriente e io mi riconosco nella posizione espressa dall’Unione Europea e anche dal presidente Biden a favore di una soluzione a due Stati per il conflitto tra Israele e Palestina, quindi senza negare mai il diritto di Israele a esistere in sicurezza e allo stesso tempo quello dei palestinesi a vivere al di fuori di uno stato di occupazione e con libere elezioni senza ricatti di Hamas».

«Ben altro discorso è la legittima critica alla politica del governo israeliano – prosegue -, quando in passato in nome del diritto di difesa è arrivato a colpire la popolazione civile, ricevendo critiche da tutto il mondo anche da parte di esponenti del mondo ebraico o da parte di politici preparati su questi temi come la ex presidente della camera Laura Boldrini, che anche in questi giorni insieme ad altri esponenti del PD ha criticato la chiusura di ONG da parte delle autorità israeliane».

«La mia militanza politica è iniziata dal viaggio nel campo di sterminio e concentramento di Auschwitz – conclude -: ritengo una priorità assoluta lottare contro razzismo e antisemitismo. È la politica estera delle destre italiane a essere completamente indifendibile e ad avere come riferimenti “campioni della democrazia” come Bolsonaro, Orbán, Putin e Trump».

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