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Parco al San Bassiano? Lavori pensati a vanvera

Nella città del Ponte il circolo di Europa verde punta l'indice contro il sindaco e l'assessore all'urbanistica accusandoli di avere dato vita ad un'opera senza criterio: su tutti il caso del «bacino» per la riserva d'acqua: prima «pagato» e poi distrutto

Come mai ci sono voluti tutti questi anni per giungere al progetto del bosco urbano dietro all'ospedale San Bassiano? E perché proprio in quell'area si sta riempiendo di terra «un bacino di raccolta d'acqua ai fini antincendio» che avrebbe potuto costituire un'ottima riserva a beneficio del parco stesso? È questo il succo di una nota al vetriolo diffusa oggi 15 aprile dal Circolo di Europa verde di Bassano del Grappa.

L'INTERROGATIVO
«Ci chiediamo - si legge - perché ci sia voluto così tanto tempo per trovare un accordo tra Ulss7 e amministrazione comunale bassanese, così tanto tempo per fare una progettazione e così tanto tempo per avviare i lavori tenendo conto che per il Parco San Bassiano non è stata fatto nessun confronto o comunicazione con i cittadini e le cittadine. Non c'è mai stato nessun confronto con il Comitato parco San Bassiano. Se si fosse partiti subito a quest'ora avremmo già migliaia di piante in crescita, cespugli e fiori, e persone che potrebbero frequentare il parco e invece ad aprile 2024 ci troviamo le ruspe che stanno ancora segnando le future stradine del Parco».

LA BORDATA
Si tratta di una bordata indirizzata dritto per dritto al sindaco della città del ponte Elena Pavan: che più o meno direttamente è accusata di tentare di utilizzare questa sorta di ufficializzazione per l'inizio dei cantieri come una manovra di bassa cucina politica in vista delle prossime elezioni comunali. Non solo si parla di richieste di accesso agli atti relativamente alla situazione dell'iter che sarebbero state evase ben oltre «i trenta giorni» prescritti dalla legge: il che peraltro costituisce una condotta penalmente rilevante. Parole pesantissime che gettano un'ombra spessa anche sull'«incarico per la progettazione del parco» allorquando papale papale si parla di «comportamenti omissivi dell'amministrazionecomunale».

I TOPI, LA COLLINETTA E LA SCUSA «DEMENZIALE»
Ancora, l'indice viene puntato sull'assessore all'urbanistica Andrea Viero. che in una con l'amministrazione avrebbe deciso di spendere ben «20mila euro» per spianare una collinetta con la scusa, bollata più o meno da molti attivisti della rete ambienatlista locale come «demenziale», per cui la spianata sarebbe giustificata dalle lamentele di alcuni residenti che imputano a quella montagnola di terra una fastidiosa presenza «di topi». Per ultimo ma non da ultimo c'è il caso del bacino già presente e poi riempito per ragioni che sfuggono agli estensori della nota. «Bisognava sfruttare un serbatoio d'acqua già costruito e pagato... che in questi giorni sta per essere smantellato». Questo il tenore della staffilata indirizzata a Pavan e al resto dell'esecutivo: ora la palla passa alla giunta.

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