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Politica Bassano del Grappa

Donazzan contraria alle quote rosa e da lezioni sul "Jobs act"

L'assessore regionale di Bassano ha presentato i tre indirizzi di "lavoro vero" con il gruppo Pdl-Forza Italia, in risposta alle ipotesi del governo Renzi. Poi aggiunge: "Le quote rosa sono offensive"

Donazzan contro Renzi. Mercoledì, a Palazzo Ferrofini, l'assessore regionale di Bassano ed il gruppo PdL Forza Italia hanno presentato una proposta diretta al Governo centrale di revisione degli ammortizzatori sociali per trasformare la spesa passiva in spesa attiva, una indicazione di politica regionale in tema di appalti pubblici e preferenza alle imprese che assumono in Veneto e un emendamento che rifinanzi di Lavori di Pubblica Utilita'. "Tre indirizzi di lavoro vero - ha spiegato - rispetto alle ipotesi del Jobs Act del governo. 

"Senza impresa non c'e' crescita, non c'e' lavoro, non c'e' Italia'. A questo proposito l'assessore ha ricordato che nell'ultimo anno le imprese hanno confermato le loro difficolta' a far fronte alla crisi. I fallimenti sono stati 10.000 (3.000 in piu' rispetto al 2012) e le aziende che hanno aperto una procedura di crisi sono state 1.465, con oltre 42.000 lavoratori coinvolti - ha elencato Donazzan - La spesa complessiva per le politiche passive in Veneto e' stimata per il 2013 in circa 2 miliardi di euro, di cui 630 milioni solo per la cassa integrazione. Per la cig in deroga, in particolare, sono stati stanziati oltre 68 milioni di euro nel biennio 2011-2012".

LAVORI DI PUBBLICA UTILITA' "Nel 2012 sono stati stanziati 1.500.000 euro, il 35% di loro ha trovato in seguito un'occupazione, il 36% ha avuto almeno un'opportunita' di lavoro e solo il 29% non ha avuto alcuna occasione. Nel 2013 - sottolinea l'assessore Donazzan - abbiamo stanziato 5 milioni di euro, con i quali abbiamo toccato 282 Comuni (la meta' dei Comuni del Veneto) e 1.247 lavoratori. In bilancio, presenteremo un emendamento per rifinanziare i lavori di pubblica utilita"'.

AMMORTIZZATORI SOCIALI "se la spesa passiva (84 milioni di euro di risorse mancanti per i disoccupati in deroga ) fosse reinvestita in politiche attive, riusciremmo a dare opportunita' di "lavoro vero" a 16.800 persone - evidenzia l'assessore Donazzan - In particolare, equiparandole alle work experience, che con uno stanziamento di 22 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo, ha dato opportunita' di lavoro vero a 3.000 persone e ai tirocini attraverso i quali, con risorse per 6 milioni di euro, hanno trovato un'occupazione altre 680 persone. Risorse utili non solo al lavoratore, ma anche alle aziende". "E' questo il vero modo per abbattere il costo del lavoro per le imprese e per dare una opportunita' vera e non solo qualche soldo in tasca ai lavoratori. Bisogna cambiare radicalmente gli ammortizzatori sociali - ha sottolineato l'assessore - che oggi sono solo una spesa passiva, in quanto paghiamo i lavoratori per non lavorare". 

IMPRESE VENETE Infine, e' stato annunciato che il Gruppo Fi per il Veneto presentera' all'aula un Ordine del Giorno con il quale si chiede l'introduzione di una premialita' negli appalti pubblici o nelle normative di riferimento regionali che abbia come destinatario o beneficiarie le imprese, per quelle che assumeranno in Veneto, aumentando il numero di lavoratori occupati e superando il mero criterio del massimo ribasso. "Non solo il "massimo ribasso - ha ribadito Donazzan - che ha portato ad un peggioramento della qualita' del lavoro in troppi appalti pubblici come le pulizie negli ospedali o nelle scuole o per le imprese impegnate nelle grandi opere pubbliche, ma un criterio strettamente legato alle assunzioni di persone in Veneto per abbattere veramente la disoccupazione".  

QUOTE ROSA Sono sempre stata contraria alle quote rosa perche' le ritengo offensive per le donne brave, capaci e meritevoli. Con queste quote si nega definitivamente la meritocrazia, concetto gia' abbastanza avulso dal nostro sistema politico. Perche' se in un collegio ci fossero solo donne qualificate dovrebbe essere obbligatorio inserire il nome di un uomo? O viceversa? - ha poi aggiunto a margine Donazzan - I meriti, in qualsivoglia situazione, vanno dimostrati sul campo - aggiunge - e non acquisiti aprioristicamente al momento della nascita. Sono sempre stata a favore a quel concetto di uguaglianza che vuole assicurare ad ogni membro della nostra societa' pari condizioni nel punto di partenza eliminando rendite di posizioni e contraria a quell'egualitarismo, sempre caro ad una certa sinistra italiana dal '68 in poi, che vuole invece livellare verso il basso il punto d'arrivo mortificando il merito".

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