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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Vicenza, i pazienti violenti: la polizia non sale in ambulanza

Il direttore del Suem ha chiesto l'apertura di un tavolo con la forze dell'ordine, l'atteggiamento dei poliziotti sarebbe mutato dopo i gravi casi di Padova e Torino durante due tso. Il questore apre al dialogo

Due tragedie, avvenute a Padova e Torino, avrebbero cambiato la dinamica dei rapporti tra gli operatori del Suem e gli agenti della poliza. Due persono sono morte durante il trasporto in ospedale per la procedura di tso (trattamento sanitario obbligatorio). 

Secondo quanto riportato sulle pagine de Il Giornale di Vicenza,  da questa estate, dopo i due lutti, la polizia non agisce come un tempo quando si tratta di ricoverare in modo forzato un paziente con problemi psichici o un criminale che necessita di cure. Entrambi i casi sono regolati dalla delibera 847 emanata dalla giunta regionale del Veneto nel 2009, che spinge alla collaborazione tra agenti e sanitari.  Il direttore del Suem, Federico Politi, ha portato alla luce alcuni situazioni in cui l'intervento delle ambulnze non è avenuto a causa di incomprensioni con le forze dell'ordine. "Ci sentiamo lasciati soli" ha affermato Politi, chiedendo l'apertura di un tavolo di lavoro che coninvolga la polizia.

Dalla questura è stata fornita massima disponibilità per l'incontro. Intanto, però, da qualche mese, una circolare interna invita gli agenti a non entrare in ambulanza.  I mezzi del Suem non sono ritenuti un luogo idoneo per la presenza di un uomo armato. I detenuti violenti trasportati in ospedale, inoltre, devono essere lasciati senza manette per non mettere a rischio la loro incolumità. La circolare non impone obblighi, ai poliziotti è lasciata piena autonomia nell'agire, ma è evidente che qualcosa è cambiato. 

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