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Cronaca Bolzano Vicentino

Lavora mentre è in disoccupazione: 33enne romeno smascherato dai carabinieri

Tutto è partito da un controllo sul territorio per il rispetto dei Dpcm anti Covid. I militari dell'arma hanno voluto vederci chiaro e, dopo attente indagini, hanno portato allo scoperto la sua doppia vita. L'uomo è accusato di truffa aggravata

La notte del 7 aprile scorso una pattuglia della radiomobile della Compagnia di Thiene, ha fermato e controlllato 33enne romeno, residente in provincia di Padova, sorpreso alla guida di una autovettura in transito lungo la via Zuccola, nel Comune di Bolzano Vicentino. Nella circostanza, l’uomo ha fornito ai militari l‘autocertificazione dove giustificava lo spostamento per motivi di lavoro in quanto sosteneva di essere autista di una ditta di trasporti del bassanese che stava facendo rientro alla sua abitazione di residenza. 

A quel punto i militari del Nucleo operativo, hanno avviato tutte le verifiche del caso dalle quali è emerso che non c'era alcun rapporto di lavoro con la ditta italiana ma il romeno risultava dipendente di una ditta di trasporti del suo paese d’origine.

Fatte ulteriori ricerche, i carabinieri hanno inoltre accertato che il camionista romeno risultava invece risiedere in Italia e figurava disoccupato dal 2018. L'uomo si era infatti licenziato verso la fine del 2018 da un’altra ditta di trasporti italiana, operante nella Bassa padovana e aveva ottenuto dall’Inps la prevista indennità mensile per disoccupati. Di fatto, però, non ha mai smesso di lavorare, come appurato dai puntuali controlli sul territorio nazionale eseguiti negli ultimi due anni.

Il cittadino romeno ha praticamente continuato a lavorare come dipendente della ditta del suo paese d’origine, senza mai comunicare all’Inps di aver ripreso a lavorare e quindi percependo, oltre al suo stipendio, il contributo mensile ed intascando indebitamente una somma di circa 20.000 euro destinate invece ai veri “disoccupati”.

La sua posizione adesso è al vaglio dell’autorità giudiziaria competente per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche mentre l’Inps territoriale ha immediatamente sospeso l’erogazione dell’emolumento. 

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