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Cronaca

Tragedia di Mestre, bandiere a mezz'asta in Veneto

Aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo. Ventuno le vittime e 15 i feriti, 10 dei quali in gravissime condizioni

La procura di Venezia ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di omicidio stradale plurimo per la tragedia di Mestre, costata la vita a 21 persone. Allo stato, ha dichiarato il procuratore, Bruno Cherchi, «non ci sono indagati, mentre il guardrail, la zona di caduta del bus e lo stesso mezzo sono sotto sequestro». La procura ha anche acquisito la scatola nera del mezzo «che sarà esaminata solo quando si saprà che non è un'operazione irripetibile, altrimenti aspetteremo lo sviluppo dell'inchiesta, affinché tutte le parti coinvolte possano avere le perizie di parte».

Dare un'identità alle vittime è difficile, «molti non avevano i documenti con sé», per questo motivo il procuratore ha spiegato di aver dato incarico alla medicina legale, ma anche alla polizia scientifica, se necessario, di ricorrere all'esame del Dna. «Speriamo però, entro domani, di identificarli tutti», ha specificato Cherchi. Successivamente saranno fatte valutazioni sulla necessità di eventuali autopsie: «A parte quella sull'autista, le altre non sembrano necessarie visti i traumi da schiacciamento. È nostra volontà restituire al più presto le salme ai parenti». Gli inquirenti nel frattempo stanno sentendo i superstiti, tutti feriti, «ma solo 3 o 4 sono in grado di parlare». I carabinieri hanno il compito di sentire i feriti ricoverati negli ospedali fuori dal Comune, mentre la polizia locale quelli ricoverati a Venezia. «Nessuno - ha precisato Cherchi - si è accorto di quanto stava accadendo, ma sono troppo pochi quelli in grado di parlare per avere ulteriori elementi. A noi ora interessa l'aspetto sanitario, poi l'approfondimento».

Attualmente risultano ricoverati presso gli ospedali del Veneto 15 pazienti coinvolti nell’incidente del pullman a Mestre. 10 di loro sono in reparti ad alta intensità di cura (terapie intensive). Nel dettaglio, il bilancio dei feriti è di 12 pazienti adulti e 3 minori. In terapia intensiva si trovano 10 persone. All'ospedale di Mestre sono ricoverati 5 pazienti, tre di nazionalità ucraina (due donne e un uomo), un tedesco e una donna in corso di identificazione; a Dolo una francese; a Mirano un uomo di nazionalità  croata; a Treviso ricoverati 5 pazienti, di cui due minori austriaci, uno spagnolo, un austriaco e un’ucraina; a Padova 3 pazienti dei quali una donna spagnola, una bambina ucraina e una donna in corso di identificazione. Nella notte è stata trasferita una paziente dall’ospedale di Treviso al centro grandi ustioni di Padova. Una ulteriore paziente è stata trasferita poco fa da Mestre a Padova (una donna ancora in corso di identificazione).

«Esprimo sin da ora il cordoglio dell’intera Regione Veneto a tutte le famiglie che in queste ore stanno vivendo un pesantissimo lutto o sono provate dalle condizioni dei loro cari feriti. Ho chiesto all’intera nostra sanità di mettere in campo ogni risorsa possibile per prestare il massimo dell’assistenza», ha concluso Zaia che, oltre ad annullare tutti gli appuntamenti della giornata di mercoledì in segno di lutto, ha dato disposizione che le bandiere delle sedi regionali siano poste a mezz'asta. 

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