rotate-mobile
Cronaca

«Notte brava» a Gallipoli: condannati a otto mesi per minaccia e diffamazione i rapper vicentini «Mambolosco» e «Nardi»

La sentenza di primo grado è stata pronunciata dal tribunale di Lecce. L'inchiesta era nata dopo che le scorribande addebitate ai due musicisti erano state segnalate alla questura del capoluogo salentino: frattanto gli imputati annunciano di voler ricorrere in appello

Il 7 agosto a Gallipoli, sono le 4,30, è mattino prestissimo, due rapper vicentini fanno ritorno da una serata musicale in uno dei locali del litorale della Baia Verde nell'albergo dove avevano programmato di pernottare. Lì «al Gallipoli resort» danno vita ad un «episodio surreale». Tra urla, schiamazzi, tavoli e sedie che volano giú da una camera e frasi offensive «il concierge della struttura», Angelo Stamerra, è costretto a chiamare persino la polizia. Per quella «notte brava» e per le loro invettive sui social network seguite a quella vicenda il vicentino di cittadinanza statunitense William Miller Hickman III (più noto come «Mambolosco») e il produttore  musicale berico Andrea Nardi (noto in quell'ambiente musicale come «Nardi») ieri 20 giugno sono stati condannati ad otto mesi di reclusione ciascuno dal tribunale di Lecce (giudice Maddalena Torelli) con l'accusa di «diffamazione e minaccia aggravata in continuità». Al contempo alla parte civile Stamerra è stato accordato un indennizzo. Questo almeno é  l'esito del pronunciamento di primo grado rispetto al quale gli imputati però fanno sapere che proporranno appello perché considerano quella sentenza «inaccettabile» giacché scarsamente corroborata «sul piano probatorio» rimarca Marta Faccin, legale di fiducia dei due rapper.

IL CASO
Il caso, vista la notorietà dei due indagati, aveva fatto clamore pure sui media nazionali anche perché proprio in ragione di quanto accaduto quella notte i due si erano visti anche notificare un foglio di via da parte della questura leccese in forza del quale era stato stabilito il divieto di fare ritorno a Gallipoli per tre anni. Come racconta oggi Lecceprima.it «la parte più oscura e decisamente meno goliardica e perdonabile di quella vicenda, risiedeva nelle minacce e nelle pesanti offese che sarebbe stato costretto a subire» il custode della struttura ossia lo stesso Stamerra. «Ratto, infame gli insulti, se si può dire, più leggeri».

LA DENUNCIA-QUERELA
Ad ogni modo dopo la denuncia-querela sporta dal portiere, la polizia di Stato, coordinata dalla magistratura, aveva svolto le indagini, che stando all'accusa confermavano quanto lamentato dal portiere d'albergo. Quest'ultimo, rimarca il suo legale Stefano Melisi del foro di Benevento, non solo era stato offeso sui social media, presso i quali i due personaggi dello spettacolo possono contare su un pubblico «assai vasto», ma per di più «era anche stato minacciato» con frasi tanto pesanti quanto irriferibili. «In maniera più che condivisibile - spiega ancora l'avvocato campano ai taccuini di Vicienzatoday.it - i giudici di primo grado hanno valutato come coerente e ben corroborata la denuncia querela-presentata dal mio assistito».

PARLA FACCIN
Di segno avverso è la presa di posizione dell'avvocato Faccin del foro vicentino, che per l'appunto patrocina i due giovani: Miller Hickman, classe 1990 risiede a Vicenza, Nardi, classe '98, a Montecchio Maggiore nell'Ovest vicentino. «Faccio rilevare anzitutto - fa sapere l'avvocato berico - che non c'è stato modo di risolvere la querelle in sede stragiudiziale. Di più la condanna è inaccettabile perché maturata in una totale insufficienza di prove. Non è stato tenuto conto di nulla anche perché la procura non aveva in mano elementi sufficienti a sostenere l'accusa se non quelli inesistenti già in suo possesso».

LO SCENARIO E LA QUESTIONE MEDIATICA
Faccin poi aggiunge un'altra considerazione: «Ricordo che quando i fatti di Gallipoli nel 2020 divennero di pubblico dominio, sui social network e anche sulla stampa, non mancarono i commenti al vetriolo nei confronti dei miei assistiti. Questo accadde perché si confuse il personaggio che i miei assistiti in qualche modo incarnano con le persone quali sono nella vita reale: si parla di uomini tranquilli e simpatici».

Più in generale i due autori vicentini sono attivi in quell'ambito musicale che tra rap, trap ed hip hop è molto amato dai giovanissimi. Che fruiscono di questi contenuti sia sui social network sia sulle piattaforme dedicate all'ascolto a pagamento come Spotify. I due vicentini sono conosciuti perché orbitano attorno al collettivo musicale noto col nome di «Sugo gang». Nardi (solo a lui «la pena è stata sospesa») ha cominciato a farsi conoscere al grande pubblico già nel 2018, quando Il Giornale di Vicenza gli dedicò un lungo ritratto.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Notte brava» a Gallipoli: condannati a otto mesi per minaccia e diffamazione i rapper vicentini «Mambolosco» e «Nardi»

VicenzaToday è in caricamento