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Cronaca corso Palladio

Quote, tangenti e corruzione: riesplode la guerra del latte

La procura milanese sta indagando su un presunto giro di tangenti dagli allevatori ai politici per non pagare le multe. Il contrattacco è un esposto a Vicenza contro l'Agea, per calcoli sbagliati

E' stato sentito anche il governatore Luca Zaia, in quanto ex ministro dell'Agricoltura, nel corso della nuova inchiesta sulle cosiddette "quote latte". Il pm milanese Maurizio Ascione sta lavorando sulle ipotesi di reato di corruzione e bancarotta e starebbe valutando  la posizione di vari politici e di vari produttori, anche del Veneto; e nei prossimi giorni sarebbe intenzionata a convocare proprio alcuni di loro. SEQUESTRATO ESATTORE EQUITALIA

Nella tesi dei magistrati, i soldi dovuti allo Stato per lo sforamento delle cosiddette quote latte, sarebbero stati trattenuti dai produttori per pagare politici o funzionari pubblici, al fine di assicurarsi la possibilità di vendere il latte in eccesso o più semplicemente di evitare i controlli. Ma anche fallimenti condotti ad arte per distrarre fondi neri da girare sempre alla politica.

La contromossa non si è fatta attendere: Consuelo Bosisio, legale impegnato in prima fila da anni sulla questione delle quote latte, ha presentato nei giorni scorsi un esposto alla procura di Vicenza, secondo il quale l'Agea avrebbe avrebbe estrapolato un dato non corretto per eccesso con riferimento alla individuazione del numero dei capi di bestiame produttori di latte, che avrebbe a sua volta deterinato una non corretta quantificazione delle cosiddette quote latte. L'esposto fa riferimento all'indagine indagine commissionata dallo stesso ex ministro Zaia per verificare l'esattezza dei conteggi dell'Agenzia statale.

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