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Cronaca Lonigo

Omicidio Rebellin, in carcere l'investitore

A quasi sette mesi dall'incidente che costò la vita al ciclista vicentino, il mandato d'arresto europeo per il camionista che dopo l'incidente lasciò il corridore a terra senza prestare soccorso

"Dallo scorso 30 novembre, i carabinieri hanno lavorato incessantemente per arrivare a questo risultato, sempre sostenuti dalla comunità vicentina, che ci ha chiesto di fare piena luce su questa tragica scomparsa. Lo dedichiamo anche a loro", così il comandante provinciale dei carabinieri di Vicenza Giuseppe Moscati commenta l'arresto di Wolfgang Rieke, il camionista tedesco accusato dell'omicidio di Davide Rebellin.

“È stata pienamente riconosciuta la validità dell'attività investigativa svolta dai carabinieri di Vicenza e la conseguente richiesta di giustizia in Germania - continua Moscati - I militari dell’Arma, sotto la guida della locale Procura della Repubblica, hanno infatti, nell'immediatezza, identificato l'indagato per poi ricostruire le ritenute responsabilità nell'investimento della vittima e nella repentina fuga dopo che aveva chiaramente constatato da vicino le drammatiche condizioni del ciclista. Siamo profondamente vicini alla famiglia di Davide Rebellin e, in generale, a tutti coloro i quali hanno sofferto il grande dolore per la perdita di una persona cara, vittima di omicidio stradale."

Nel pomeriggio di giovedì, la polizia tedesca ha infatti dato esecuzione al mandato di arresto europeo nei confronti Wolfgang Rieke. L'accusa è di omicidio stradale e omissione di soccorso.

I fatti

La morte di Davide Rebellin risale al 30 novembre 2022 quando il ciclista, mentre era in allenamento con la bici da corsa, impegnava la rotatoria lungo la Sr 11 in direzione Montebello Vicentino e veniva travolto da un autoarticolato Volvo con targa tedesca. Sulla base delle prime risultanze, la Procura berica aveva avviato una complessa attività d'indagine con l'acquisizione delle registrazioni delle telecamere di video-sorveglianza installate in prossimità del luogo dell'incidente. Sulla base delle testimonianze raccolte dai carabinieri, intervenuti sul posto subito dopo l'accaduto, l'autista dopo l'investimento era sceso dal mezzo avvicinandosi alla vittima e subito dopo aveva ripreso posto a bordo dell'autoariticolato, allontananosi. Il conducente era stato anche fotografato dai presenti.

Gli accertamenti, svolti in collaborazione anche con l'Agenzia delle entrate e il Centro di cooperazione della Polizia di Italia, Austria e Slovenia di Thorl-Maglern, hanno consentito alla Procura di accertare che il mezzo era di proprietà di un'impresa di spedizioni tedesca, con sede a Recke (Germania) e di identificare il conducente, Wolfgang Rieke, il quale era arrivato in Italia lo stesso 30 novembre per carichi di merce eseguiti da ultimo, nel primo pomeriggio, in un'impresa di spedizioni internazionali con sede all'Interporto di Verona.

L'autopsia aveva poi fatto emergere che Davide Rebellin era morto a seguito di un gravissimo politrauma da schiacciamento e gravissime lesioni viscerali ed emorragiche. Da qui, l'Ordine di ingagine europeo trasmesso dalla Procura di Vicenza alla Procura distrettuale di Munster, competente per il luogo di domicilio del camionista con richiesta dell'esecuzione di sequestro dell'autoarticolato. Provvedimento eseguito dal Commissariato della Polizia stradale di Greven il 28 dicembre.

Gli accertamenti eseguiti dall'autorità tedesca hanno fatto emergere come dopo il rientro del mezzo in Germania, e comunque dopo il 3 dicembre, alla motrice non risultava più collegato il rimorchio presente nel momento dell'incidente, bensì un altro rimorchio prevalentemente bianco.

Il 20 gennaio 2023, i carabinieri del Comando provinciale di Vicenza e il consulente tecnico nominato per la ricostruzione della dinamica dell'incidente, si sono portati a Duvenbeck, dove il mezzo era custodito dopo il sequestro e con il supporto di personale specializzato hanno effettuato delle analisi specifiche che hanno fatto emergere come, in corrispondenza delle parti plastiche, erano presenti deformazioni compatibili con l'urto della bici e del corpo del ciclista, e che il mezzo era stato successivamente lavato dopo l'incidente con detergente concentrato, a forte reazione decapante.

La consultenza tecnica accertava inoltre che il conducente del mezzo aveva a disposizione una visibilità diretta e indiretta che consentiva di percepirein maniera adeguata la presenza del ciclista sulla carreggaita nei momenti antecedenti l'urto e che il mezzo era dotato di una telecamera posta sulla base dello specchio del lato passeggero che sarebbe entrata in funzione automaticamente all'inserimento della freccia. Se fosse stata inserita, quindi, il conducente  avrebbe scorto agevolmente la presenza del ciclista.

Sebbene dunque ravvisabile un iniziale comportamente colposo del ciclista nell'immissione in rotonda senza dare la precedenza al mezzo pesante, è stato appurato come tale violazione non ha avuto alcun rilievo rispetto alla causa dell'incidente. Nell'ordinanza del gip si legge che: "Il decesso di Davide Rebellin è da imputare esclusivamente ad una pluralità di violazioni di norme comportamentali da parte del camionista nella conduzione dell'autoarticolato nei momenti antecedenti all'impatto con il ciclista...". Wolfgang Rieke è detenuto nel carcere di Munster in stato di arresto provvisorio.

Il video ripercorre gli ultimi istanti prima dell'impatto, visti dal punto di vista del conducente dell'autoarticolato. Questa ricostruzione in 3D, denominata nuvola di punti, è stata generata dalla combinazione dei dati fisici e geografici raccolti durante le immediate attività investigative e, in seguito, di quelli relativi ai rilievi effettuati sull'autoarticolato.

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