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Cronaca Lonigo

Omicidio Rebellin, arrestato l'investitore. Parla il fratello Carlo: "È giusto che paghi"

L'arresto del camionista tedesco quale responsabile della morte del ciclista vicentino, regala un po' di giustizia ai famigliari ancora attoniti per la scomparsa del campione plurimedagliato a livello internazionale

Finalmente abbiamo la certezza di quello che è accaduto e di poter rendere giustizia a Davide”. Carlo Rebellin, il fratello minore del campione di ciclismo travolto e ucciso da un Tir “pirata” il 30 novembre scorso a Montebello Vicentino, ha ovviamente accolto positivamente la tanto attesa comunicazione da parte del Procuratore di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, dell’avvenuto arresto del conducente del mezzo pesante, il tedesco e recidivo Wolfgang Rieke.

Stavamo aspettando da tanto questa notizia, speriamo sia solo il primo passo per punire adeguatamente il responsabile - commenta il fratello di Rebellin, che imputa all’indagato non solo e tanto il fatto di aver causato il tragico incidente - che è un fatto che può succedere, anche se poi è la cosa più dolorosa perché ci ha strappato Davide”, ma soprattutto “come si è comportato dopo, dalla fuga a tutto il resto, una condotta inaccettabile: ha persino lavato il suo mezzo con detergente concentrato per tentare di cancellare ogni traccia dell’impatto”, un’azione che ha profondamente colpito il fratello dell’atleta.

Senza contare – prosegue – che in questi mesi non si è mai fatto sentire, neanche tramite il suo legale, per una scusa, una giustificazione: nulla. Ciò significa o che non ha realizzato ciò che ha commesso o, come temo, che non gli importa nulla, e non è certo un comportamento serio, soprattutto da parte di chi aveva già combinato gravi guai con il camion. E’ giusto che paghi per tutto ciò che ha commesso” aggiunge Carlo Rebellin che, come la mamma, gli altri fratelli e la moglie di Davide, è assistito dall’avv. Davide Picco, del foro di Vicenza, e, attraverso il consulente personale Alessio Rossato, da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

Ma Rebellin evidenzia anche un altro aspetto fondamentale della comunicazione della Procura berica, che ringrazia. “Attendevamo con ansia che si accelerassero i tempi anche perché finora non avevamo in mano nulla di certo. Le indagini non sono ancora concluse ma adesso disponiamo dei primi dati ufficiali sulla dinamica dell’incidente, che prima conoscevamo ma solo “per sentito dire”, attraverso ricostruzioni degli organi di stampa o di fonti non giudiziarie. Finalmente, dopo sei mesi, abbiamo la certezza di quello che è successo, e la conferma che l’unico responsabile è Rieke. E’ un passo avanti importante per rendere piena giustizia a Davide, e per la giustizia in generale, e anche per portare un po’ di conforto a noi familiari, soprattutto a sua moglie che soffre profondamente e tutti i giorni posta sui social ricordi di Davide: queste sono notizie che aiutano”.

Sulla stessa linea anche l’avv. Davide Picco e Studio3A-Valore S.p.A. “Prendiamo atto con favore del provvedimento della Procura di Vicenza, e ci uniamo ai ringraziamenti dei nostri assistiti – commenta il legale - ma soprattutto delle conclusioni a cui è giunta l’inchiesta circa le responsabilità del sinistro, in capo esclusivamente all’autotrasportatore: conclusioni che confermano le nostre valutazioni e i nostri accertamenti, e che certificano come Davide Rebellin, che peraltro era scrupolosissimo quando si allenava in strada, non ha posto in essere alcuna condotta imprudente né in violazione delle norme che regolano la circolazione stradale”. Vittima del tutto incolpevole.

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