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Cronaca Zona Industriale

Libia, Gemmo e Maltauro a casa, jihadisti hackerano sito ditta vicentina

I colossi vicentini Gemmo e Maltauro riportano a casa dalla Libia i loro dipendenti italiani anche se il lavoro portato avanti dai locali va a rilento, a Vicenza hacker islamici oscurano il sito di una ditta

Nonostante il rischio di perdere o ritardare lavori e appalti per milioni di euro, le ditte vicentine che fanno affari in Libia hanno riportato a casa i loro operatori italiani, troppo rischiosa la situazione. Anche a Vicenza, però, c'è chi si deve confrontare con il terrorismo islamico, anche se questo è solo virtuale. La ditta Siel di Arcugnano che fa sistemi elettronici, si è trovata il sito hackerato. Al posto della homepage un il disegno di un uomo col volto coperto che imbraccia un kalashnikov.

Come riportato da il Giornale di Vicenza, in Libia la situazione si aggrava, per questo il gruppo Maltauro nello scorso fine settimana ha riportato a casa tuti i tecnici italiani, impegnati sul territorio per una commessa da 15 milioni di euro iniziata per un progetto di una multinazionale norvegese. Rimandati a casa anche i dipendenti tunisini.

Stessa sorte, quella di tornare a casa, è toccata domenica scorsa agli ultimi 4 dipendenti italiani della Gemmo, la ditta specializzata in impianti con ad Arcugnano. La Gemmo lavorava ad una piattaforma petrolifera vicina alla costa libica e ad una raffineria nella zona di Azzawia ad ovest di Tripoli verso il confine con la Tunisia. Zone non ancora sotto attacco, ma comunque a rischio, anche se la commessa da 10 milioni di euro non si è fermata. A lavorare solo operatori locali visto che lo stop dei lavori bloccherebbe completamente le attività della raffineria. 

I problemi con il terrorismo non sono solo all'estero.  L'attacco telematico alla ditta Siel di Arcugnano è stato compiuto dallo "United Islamic Cyber Force”, gli hacker votati alla jihad informatica hanno fatto apparire sulla home page della ditta la minacciosa scritta: "Mujahideen will come to Rome Inshaa Allah", utilizzando un baco del sistema. Ai tecnici è bastato reistallare una versione backup del sito per risolvere il problema, non sarebbero stati rubati dati sensibili ma gli accertamenti con il gestore sono ancora in corso. 

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