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Turisti intrappolati dentro al museo, appalto revocato: «Basta gare al massimo ribasso»

Dopo l'episodio dei visitatori chiusi dentro al museo del Risorgimento, che ha portato al licenziamento del custode, la CUB denuncia: «Si parla solo di quello, non delle condizioni dei lavoratori»

Il Comune di Vicenza ha rescisso il contratto con la ditta che aveva preso l'appalto di sorveglianza di villa Guiccioli, la struttura che ospita il museo del Risorgimento. Il fattore scatenante è relativo a un episodio avvenuto nelle scorse settimane, quando il custode ha chiuso il cancello del complesso prima dell'orario previsto, senza controllare se ci fossero ancora visitatori dentro. In effetti i visitatori c'erano e sono rimasti bloccati all'interno del museo per 15 minuti, giusto il tempo dell'arrivo della polizia locale, chiamata dagli stessi, che li ha liberati. Una spiacevole disavventura che, sommata al fatto che la ditta che gestisce il servizio (la Se.Ge.Fid. di Mugnano di Napoli) ha comunicato trovarsi in forti difficoltà finanziarie. Palazzo Trissino ha quindi deciso di affidare il servizio alla seconda classificata alla gara, la ditta Vigilanza pubblica di Matera. 

Per il sindacato CUB di Vicenza, la vicenda si tratta di un «ennesimo esempio di appalto al massimo ribasso che oramai non fa più notizia se non per lo scalpore dei turisti rimasti imprigionati dentro il Museo per un quarto d'ora. L'appalto è stato affidato ad una ditta di Napoli prima classificata che non paga i contributi e gli stipendi dei lavoratori. Così come il servizio appaltato di pulizie degli edifici comunali, appaltato anch'esso al massimo ribasso con una delle due ditte consorziate che non paga regolarmente le lavoratrici e che non hanno ancora ottenuto la liquidazione di centinaia di ore di lavoro  straordinario. Tutte questioni note al Sindaco che però non hanno finora trovato alcuna risposta». 

Una situazione non nuova, con appalti affidati a ditte che tagliano del 30% il costo lavoro e lavoratori assunti con contratti di poche ore settimanali e non pagati regolarmente, lavoratori senza contributi. La denuncia del sindacato è chiara:«Sulla logica dello sfruttamento del lavoro si giustificano servizi affidati all'esterno per questo la CUB sta lottando affinchè i servizi siano internalizzati. Il Governo deve sbloccare la assunzioni nella pubblica amministrazione deve consentire assunzioni di personale perchè i srevizi pubblici sono nel più completo caos, dalla sanità, all'INPS, ai servizi ministeriali per finire con i Comuni che non sono più in grado di gestire i servizi al cittadino».

Il CUB, nell'esprimere solidarietà e sostegno al lavoratore licenziato del Museo del Risorgimento, promette battaglia in Comune ritornando sull'annosa questione degli appalti per la pulizia delle strutture pubbliche: «Ci faremo sentire nei prossimi giorni per le lavoratrici dell'appalto di pulizie del Comune di Vicenza che oltre a non essere regolarmente pagate, oltre ad essere inquadrate in contratti di poche ore settimanali, attendono da sei mesi la liquidazione di centinaia di ore di lavoro straordinario».

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