rotate-mobile
Attualità

Tav, Ponte Alto e strada del Melaro non chiuderanno: "Saranno studiate tecniche alternative"

Gli elementi sono emersi dall’incontro di lunedì mattina con il Commissario Straordinario della Tav Vincenzo Macello. All’ordine del giorno il lotto 1 della linea ferroviaria alta velocità/alta capacità, quello che da Verona arriva alle porte di Vicenza, e il primo tratto del lotto 2 di attraversamento della città

La strada del Melaro non chiuderà. L’arteria che collega la parte ovest della provincia di Vicenza al capoluogo (da Brendola e Montecchio Maggiore a Vicenza passando per Altavilla Vicentina) correndo parallela al cantiere della Tav non diventerà essa stessa cantiere, come era stato ventilato per il tratto compreso tra le due rotatorie nel comune di Altavilla Vicentina. E per quanto riguarda Ponte Alto, saranno studiate soluzioni tecniche alternative per evitare un cantiere che potrebbe durare più di due anni

Sono queste le due principali novità emerse dall’incontro di lunedì mattina con il commissario straordinario della Tav Vincenzo Macello, chiamato a Vicenza dal presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin e dalla vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti. All’ordine del giorno il lotto 1 della linea ferroviaria alta velocità/alta capacità, quello che da Verona arriva alle porte di Vicenza, e il primo tratto del lotto 2 di attraversamento della città. Presenti i sindaci dei Comuni interessati (Vicenza, Lonigo, Montebello, Brendola, Montecchio Maggiore, Altavilla, Creazzo, Sovizzo), il prefetto Salvatore Caccamo, rappresentanti delle forze dell’ordine e gestori delle strade (Veneto Strade Spa e Vi.Abilità Srl) oltre naturalmente a Rfi.

“Un incontro costruttivo -lo ha definito Nardin- le osservazioni e le istanze avanzate dalle amministrazioni comunali hanno l’obiettivo di limitare i disagi di un cantiere fortemente impattante, che tutti ci auguriamo prosegua con celerità. Da parte del Commissario Macello c’è la volontà di mantenere un canale di comunicazione costante con le istituzioni e le comunità, in modo che le informazioni siano puntuali, e c’è anche l’apertura a intervenire, dove possibile, perché il progetto sia rispettoso delle esigenze dei territori che attraversa.”

Sulla strada provinciale del Melaro Rfi ha eseguito uno studio del traffico che è stato analizzato durante l’incontro e che ha messo in luce la necessità di trovare una soluzione alternativa alla chiusura completa. Si stanno prendendo in considerazione varie ipotesi, dal restringimento delle corsie a interventi sulle vie di adduzione, in modo da redistribuire il traffico. Nei prossimi giorni verrà presa una decisione “di comune accordo tra tutte le parti in causa -sottolinea Nardin- e tenendo conto di tutte le implicazioni che comporta sul Comune di attraversamento e su quelli limitrofi”.

Rfi ha comunque un must inderogabile, il rispetto dei tempi. “Abbiamo un cronoprogramma stringente e abbiamo il dovere di rispettarlo, ma entro questi paletti sappiamo che il cantiere entra nella vita delle comunità e deve farlo con attenzione, dando riscontro anche ai desiderata dei Comuni, se e dove possibile”. Il primo lotto della Tav (Verona-Vicenza) è al 32% della sua realizzazione ed entro giugno 2026 i lavori saranno conclusi. Per quanto riguarda l’attraversamento a ovest del capoluogo, cioè la prima parte del lotto 2, il Commissario Macello ha aperto alla possibilità di modifiche nel passaggio tra il progetto definitivo (che sarà entro fine giugno) e quello esecutivo. In particolare, i nodi da risolvere riguardano via Scaligeri (Ponte Alto) e l’area della stazione. Quest’ultima, ha spiegato Macello, deve essere valutata in un quadro più ampio di accessibilità alla città, che tenga conto della stazione ferroviaria e di quella degli autobus, e di tutti gli aspetti legati a un’area centrale alla città.

“Abbiamo accolto con soddisfazione le parole del commissario Macello che oggi, qui a Vicenza, ha esplicitamente confermato la possibilità di modificare, in meglio, il progetto della Tav. La nostra moratoria è nei fatti. Ovvero nel confronto costruttivo che abbiamo avviato per migliorare da subito il progetto a ovest e per individuare quanto prima la soluzione migliore per la parte a est”. Questo il commento del sindaco Giacomo Possamai al termine dell’incontro. “Per quanto riguarda il nodo di Ponte Alto e viale degli Scaligeri – sottolinea il sindaco – il commissario oggi ha dichiarato senza mezzi termini che interrompere completamente questa arteria per due anni creerebbe grandi problemi alla viabilità cittadina e provinciale, annunciando che saranno finalmente studiate soluzioni tecniche alternative. Inoltre ha confermato significative aperture sia per quanto riguarda la nostra richiesta che la stazione rimanga in superficie, sia rispetto agli altri interventi migliorativi nei quartieri dei Ferrovieri e San Lazzaro che gli ho sottoposto la settimana scorsa a Roma”.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tav, Ponte Alto e strada del Melaro non chiuderanno: "Saranno studiate tecniche alternative"

VicenzaToday è in caricamento