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«No Tav»: due cortei e un finale unico con la «benedizione» del vescovo

Tutto è pronto per la manifestazione contro il passaggio dell'Alta velocità ferroviaria che tra poche ore animerà diversi quartieri del capoluogo per poi procedere fino al Tribunale e concludersi in ultimo in piazza Matteotti: l'iniziativa ha avuto anche il placet della curia

La rete No Tav di Vicenza ha messo a punto tutti i dettagli per la manifestazione prevista per il pomeriggio di domani 30 settembre contro l'attraversamento della ferrovia ad alta velocità che interesserà la città palladiana negli anni a venire. Lo rendono noto gli attivisti in una nota diramata ieri sera.

La protesta inizierà per l'appunto domani in due punti diversi del capoluogo berico. Il primo corteo, quello organizzato lungo la zona ovest, partirà da via Maganza 41 nel quartiere Retrone-Ferrovieri alle 16,oo. Sempre alle 16,oo un secondo corteo muoverà da piazzetta Fabiani nel quartiere di San Pio X lungo la spalla orientale della città. I due tronconi si riuniranno al tribunale di Vicenza in via Gallo attorno alle 17,30 per poi procedere uniti verso il centro: ossia verso piazza Matteotti, dove alle 18,30 la manifestazione avrà termine. In questi giorni l'evento, pur con alcuni distinguo sulla modalità e sul merito del progetto Tav, ha trovato persino l'appoggio della curia nonché del vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto: una novità che è stata salutata con molto favore dagli organizzatori, tanto che con un po' di bonaria ironia parecchi attivisti già parlano «di una sorta di benedizione giunta da parte del vescovo».

Ad ogni modo «la richiesta forte è quella di una moratoria sul progetto Tav in modo che la città abbia tempo per discutere. Infatti la manifestazione è l'occasione per chiedere al più presto incontri con le principali autorità cittadine come prefetto, sindaco e presidente della Provincia di Vicenza al fine di presentare le proposte e le richieste emerse dal dibattito dei cittadini». Questo è quanto scrivono i tre portavoce del coordinamento che ha dato vita all'evento. Si tratta di Marco Zilio per il Centro sociale Bocciodromo, di Daniele Mantiero per il comitato Ferrovieri, di Francesco Pavin per il Centro per il volontariato Caracol e di Andrea Gastaldon per il il Cut - Cittadini uniti Tav.

«Crediamo - sottolineano ancora i quattro - che l'unica soluzione ragionevole per la città di Vicenza sia l'Opzione zero, che significa considerare l'intera città come un ambito di stazione applicando sui binari esistenti sistemi tecnologici di controllo del traffico avanzati di tipo Ertms per aumentarne la capacità di trasporto. Si tratta di una soluzione possibile, largamente utilizzata dal Gruppo ferrovie dello Stato senza demolire, scavare, cementificare e inquinare». L'iniziativa da alcuni giorni sta avendo il supporto di molti tra associazioni, gruppi politici e sindacati vari.

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