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Morto l'architetto Franco Zagari, la promessa di Possamai: "Ripristineremo il progetto originario del Parco della Pace"

È mancato improvvisamente nelle scorse ore all'età di 78 anni. La sua mano geniale ed innovativa aveva lavorato anche a Vicenza

Nelle scorse ore si è spento il professore e maestro Franco Zagari, achitetto, paesaggista, figura centrale nella cultura del progetto del paesaggio contemporaneo in Italia e all'estero.

"La scuola di paesaggio italiana e internazionale perde una figura di eccezionale rilievo dal punto di vista umano, scientifico, professionale e culturale", scrivono in una nota la comunità scientifica e degli studenti tutti del Dipartimento di Architettura e Territorio dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria.

L'improvvisa scomparsa dell'architetto Zagari ha fatto eco anche a Vicenza dove aveva progettato il “Giardino Centrale”, vero cuore culturale del Parco della Pace, quello che poi si è rivelato essere l’ultimo suo grande progetto. "Zagari è stato nel team di progettisti dell’intera opera - sottolinea il sindaco Giacomo Possamai - un parco di 630 mila metri quadrati, tra le più grandi e importanti infrastrutture verdi e naturalistiche urbane pensate a livello europeo negli ultimi anni. E ha poi lasciato la sua firma, colta e visionaria, sul Giardino Centrale: un baricentro fantastico di labirinti e rimandi simbolici e culturali che sarebbe divenuto il vero tratto distintivo, a livello internazionale, di questo straordinario parco”.

Parole di elogio nei confronti del progetto portato a Vicenza sono state spese anche dall'ex sindaco Achille Variati: "Nel team che progettò il Parco della Pace lui portò non solo la sua statura culturale, quella del padre del paesaggismo urbano italiano, ma anche la sua grande umanità - sottolinea l'europarlamentare del Pd - Ricordo una persona mite e gentile, animata da profonda passione e visione di ciò che sarebbe stato bello e utile fare in questa straordinaria opera di verde pubblico, il cui cantiere purtroppo ha rallentato negli ultimi cinque anni. Spero che la nuova amministrazione riprenda con energia il progetto che lasciammo, perché Vicenza merita una infrastruttura naturalistica di questa grandezza e di quella qualità".

Questo perchè il progetto negli ultimi anni è stato stravolto: "Progressivamente privato delle sue peculiarità e banalizzato, nelle nuove varianti di progetto - spiega Possamai - come se il Parco della Pace fosse un parchetto giochi, forse non capendo il valore politico, sociale e culturale di quest’opera. E quindi, per concretizzare il discorso, anche quello di attrattività turistica: che certamente si perde nel nuovo disegno. La mia amministrazione, appena insediatasi, sta già lavorando sul tema, e si è data un duplice obiettivo: da un lato risolvere i troppi nodi lasciati da chi ci ha preceduto, e assicurare prima possibile delle aperture funzionali. Dall’altro, e lo voglio ribadire proprio oggi, fare quanto in nostro potere per ripristinare il progetto originario firmato da Zagari. Non è solo un atto di giustizia, ma anche la precisa difesa dell’interesse pubblico vicentino: quello di avere un grande parco che abbia anche funzioni - e quindi attrattori - culturali di livello europeo”.

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