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La proposta di Sergio Berlato: «Chi interrompe caccia e pesca andrebbe trattato da terrorista»

L'europarlamentare si scaglia contro gli animalisti, lanciando una proposta al Governo: «Basta impunità per gli estremisti animal-ambientalisti. Il parlamento introduca nell'ordinamento nazionale il reato di eco terrorismo per punire chi vuole impedire intenzionalmente il legittimo esercizio della caccia e della pesca»

L'europarlamentare Sergio Berlato, portavoce putativo dei cacciatori italiani, questa volta carica la sua doppietta con le parole e non esita a sparare le sue cartucce. Il bersaglio, le odiate associazioni ambientaliste che "disturbano" l'attività venatoria con flash mob, proteste e raid contro doppiette e pescatori.

«Le cronache di questi giorni riportano una serie di atti vandalici a danno degli appostamenti ad uso venatorio in diverse zone d’Italia, molto probabilmente ad opera di soggetti che per una distorta impostazione ideologica si sentono legittimati a compiere delle vere e proprie azioni criminali contro chi esercita un’attività lecita e rigidamente normata come la caccia - spiega Berlato - Siamo perfettamente consapevoli che non si tratta di fenomeni isolati ma di una vera e propria strategia messa in atto da diversi gruppetti di estremisti animal-ambientalisti, che purtroppo non si concretizza solo nel danneggiamento alle strutture ma, troppo spesso, anche in una sistematica azione criminale per impedire il legittimo esercizio dell'attività venatoria e della pesca. Una situazione che ho più volte denunciato presso le Istituzioni e gli organi competenti, senza finora apprezzabili esiti da parte di chi avrebbe il compito di perseguire e punire determinati comportamenti che non esito a definire criminali».

L'europarlamentare, nel gennaio 2017, durante il suo ultimo mandato in Consiglio regionale del Veneto, ha presentato e fatto approvare una legge regionale (la n. 1/2017) per punire con una sanzione amministrativa, che andava da un minimo di 600 euro ad un massimo di 3600 euro, chiunque "ponga in essere atti di ostruzionismo o di disturbo dai quali possa essere turbata o interrotta la regolare attività di caccia o rechi molestie ai cacciatori nel corso delle loro attività.

«Questa Legge, purtroppo avversata anche da qualche dirigente venatorio che magari oggi stila pomposi comunicati stampa per denunciare questi episodi a danno dei cacciatori, è stata impugnata dalla Corte Costituzionale perché andava a normare anche questioni di ordine pubblico che sono di esclusiva competenza statale. Per questo, dopo l’impugnazione da parte della Corte, ho fatto immediatamente presentare la stessa Legge presso il Parlamento nazionale dove ancora giace, probabilmente perché ancora nessuno tra coloro che si definiscono “amici dei cacciatori” ha ritenuto di impegnarsi per portarla in discussione», spiega Berlato, rilanciando ora con una proposta ancora più dura: «Considerato l’aumento dei casi di danneggiamenti e delle aggressioni a danno dei cacciatori, e in attesa di veder finalmente introdotto anche nell'ordinamento italiano il reato di ecoterrorismo, auspico che i rappresentanti all'interno del Parlamento nazionale che dicono di rappresentare le istanze del mondo venatorio si attivino quanto prima per operare tutte le dovute pressioni perché la legge contro chi intenzionalmente vuole impedire il legittimo esercizio della caccia e della pesca, che ho provveduto a scrivere e a far approvare in Consiglio regionale del Veneto, possa finalmente essere approvata anche dal Parlamento nazionale. I cacciatori sono cittadini di serie A dalla fedina penale perfettamente pulita che esercitano un’attività lecita per la quale pagano ogni anno ingenti tasse di concessione, e per questo meritano rispetto e attenzione».

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