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Invalido civile al 100% e inabile al lavoro: Inps bloccata sull'indennità di accompagnamento

Protagonista della vicenda un 46enne vicentino che si è affidato all'associazione Giustitalia

Come si può vivere con 286 euro al mese? È quanto percepisce un 46enne vicentino, affetto da moltissimi anni da una gravissima forma depressiva bipolare, riconosciuto incapace di intendere e di volere dal tribunale, già invalido civile al 60% aveva ottenuto un aggravamento al 100% con conseguente inabilità lavorativa nel 2019.

L'uomo, in cura presso il Centro di Salute mentale, è costretto ad una cura multifarmacologica (14 pasticche di psicofarmaci al giorno) e deve essere monitorato costantemente dai medici e dai familiari per evitare che possa arrecare danni a sè o agli altri. 

A maggio ha presentato all'Inps di Roma la richiesta di indennità di accompagnamento e riconoscimento Legge 104. Indennità che ad oggi non gli è stata riconosciuta. A denunciare la vicenda è l'associazione Giustitalia alla quale il 46enne si è rivolto.

"In considerazione del compromesso stato psicopatologico del paziente - spiega l'associazione - la Commissione Medica di Roma, non potendo effettuare la visita medica di persona a causa delle disposizioni anti-Covid, aveva deciso di definire la pratica sulla base della documentazione medica allegata. Ad oggi però non è ancora pervenuto alcun riscontro da parte dell'Inps".

"L'uomo - sottolinea l'associazione Giustitalia - beneficia di un reddito a dir poco irrisorio enormemente sotto la soglia di povertà, e ha deciso di presentare contro l'Inps un decreto ingiuntivo perché si sensi della recentissima sentenza della Consulta la pensione di inabilità gli venga (almeno quella) aumentata da 286 euro a 512".

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