rotate-mobile
Attualità Lonigo

"La Fiera in camicia nera", monta l'accusa di apologia al fascismo

Una copertina evocativa con un'immagine, scattata in piazza Garibaldi nel 1939: i militari marciano in assetto di guerra con il capo battaglione che fa il saluto romano. Il sindaco si dissocia

A pochi giorni dall'avvio della tradizionale Fiera campionaria di Lonigo, nel comune del Basso Vicentino monta la polemica.

Ad accendere gli animi è un opuscolo pubblicitario distribuito alle famiglie dal titolo "La Fiera in camicia nera" con tanto di copertina che evoca il periodo del ventennio fascista con un'immagine, scattata in piazza Garibaldi nel 1939 dove i militari marciano in assetto di guerra con il capo battaglione che fa il saluto romano. All'interno, una carrellata di foto dell'epoca che immortalano le riunioni dei fasci di combattimento, esibizioni ginniche, raduni di balilla e giovani italiane.

I primi ad intervenire sono stati gli esponenti del Circolo Pd di Lonigo e Alonte attraverso un post sul loro profilo social: "Tira aria buona per riportare allo scoperto le scorie del passato fascista e liberarlo un po’ dalla muffa in cui è stato da tempo confinato - scrivono - Basta non avere troppi scrupoli, farne una cartolina da “nostalgia canaglia”, ma soprattutto saper fiutare il colpaccio: mettere il fez sulla Fiera di Lonigo, ora che l’aria è quella giusta, fare lo scanzonato provocatore, ma badando bene a coprire la mano dietro lo stemma cittadino, che troviamo in copertina, e il gioco è fatto. Un’operazione furbetta, poiché sembra una pubblicazione dell’Amministrazione Comunale, che invece non è (e qui qualcuno dovrebbe fare chiarezza)[...] È semplicemente l’opera N.N. di un collezionista di materiali d’epoca (quasi sempre propaganda fascista), che con la Fiera c’entrano ben poco e che dunque usa la memoria storica a capocchia, pur di dare aria alla polvere. [...] Ah, proprio bei tempi, quelli in camicia nera! Peccato che per uscirne ci sia voluta la tragedia della guerra, il sangue della Resistenza, un paese in rovina. Quanto abbiamo pagato per uscire da quell’incubo, nero come la morte".

Sulla stessa scia l'Anpi provinciale di Vicenza: "La lettura di quanto scritto, a partire dal titolo e dalla foto di copertina, accompagnata dalla visione delle numerose immagini, lascia esterrefatti e indignati. La storia non va maltrattata o banalizzata. Non si tratta infatti di un tentativo mal riuscito di ricostruzione di un periodo storico, il peggiore e più nefasto vissuto dall’Italia nel secolo scorso, ma di un’esposizione di immagini e racconti che, per la provenienza e per come sono presentati, assumono inevitabilmente un carattere apologetico del fascismo. Lo stesso uso, in copertina, di uno stemma che richiama quello del Comune di Lonigo, facendo in qualche modo passare l’idea che la pubblicazione sia espressione della città, denota il carattere quantomeno ambiguo dell’operazione editoriale. La riproduzione della nuda cronaca, tratta da “La vedetta fascista”, giornale di regime, presenta un’immagine edulcorata e accondiscendente del fascismo, nascondendone le contraddizioni e gli aspetti che hanno fatto dire agli storici del secondo novecento italiano, europeo e mondiale, che il fascismo è stato un regime totalitario".

Sull'accaduto ha preso posizione anche il sindaco leoniceno Pierluigi Giacomello: "Il Comune non ha autorizzato l'utilizzo del logo che richiama chiaramente quello della città, né tanto meno ha in alcun modo patrocinato la pubblicazione del libretto, né ha autorizzato l'accostamento del nome "La fiera dei cavalli di Lonigo" alla pubblicazione - ha dichiarato -  Ho dato mandato ai carabinieri di ravvisare se nella pubblicazione ci sono elementi correlati all'apologia del fascismo, un reato che è riconosciuto nella nostra Costituzione".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"La Fiera in camicia nera", monta l'accusa di apologia al fascismo

VicenzaToday è in caricamento