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"Non è lo sci a far crescere i contagi perchè non abbiamo mai aperto"

Dopo la mancata riapertura degli impianti, imposta all'ultimo dal ministro Speranza, a parlare sono gli addetti ai lavori stanchi di questi repentini cambiamenti

Gli impiantisti, piuttosto che i maestri di sci e tutti gli addetti del "comparto neve" non ce la fanno più. Dopo il via libera del Cts alla riapertura degli impianti, l'ordinanza del Veneto che permetteva la ripartenza al 30%, lo stop arrivato a poche dalla ripresa ha montato la rabbbia. A parlare è Daniele Paganin che attraverso un video postato sui social  esprime tutto il propio disappunto su una decisione infondata.

"Siamo all'aria aperta c'è gente dappertutto, è tutto aperto - grida Daniele Paganin, fondatore di Asiagoneve - Non è lo sci a far crescere i contagi perchè non abbiamo mai aperto".

Inevitabile l'attacco al ministro Speranza: "Non dire che riapriamo a marzo, dì piuttosto che riapriamo il 1° aprile".

La conta dei danni, ad un anno di inattività, si fa sempre più pesante: "Abbiamo una perdita del 100%, 4 persone hanno prenotato sino ad ora". 

Paganin chiede rispetto: "Al Verena hanno comprato le macchine per avere lo ski pass senza entrare in rifugio, il sistema di prenotazione online, hanno allargato gli spazi, hanno battuto le piste. Caro Speranza, se vuoi chiudere chiudi ma sgancia i soldi".

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