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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Baldini in graticola, in attesa di Novara e Juve23?

A nessuno può essere sfuggita l’aria pesante che circonda il mister in questi giorni. Il punto di Alberto Belloni

Non dev’essere facile per mister Baldini lavorare sulla squadra stando seduto in graticola. Perché a nessuno può essere sfuggita l’aria pesante che lo circonda in questi giorni. C’è un esercito di allenatori mancati pronto a spiegargli per filo e per segno i suoi errori tattici e le correzioni da apportare. Una parte di questi censori, anzi, ha emesso la sentenza: si tratta di un tecnico non adeguato alle esigenze di una squadra che (visto l’organico messo a disposizione quest’anno) dovrebbe essere già in testa a punteggio pieno. Rema controcorrente, povero Baldo.

Un lettore tra i tanti mi ha scritto che si tratta di un tecnico perdente, aggiungendo a sostegno la sconfitta di maggio nei play out salvezza. Permettetemi di dire che se abbiamo già dimenticato fatti così recenti significa che la memoria storica è andata completamente a donnine di malaffare. L’impresa a quel punto era già stata fatta arrivandoci, al doppio incontro coi calabresi. Il miracolo. Baldini aveva preso in mano una squadra allo sbando totale che tutti (me compreso) giudicavano irrimediabilmente retrocessa e con un’Armata Brancaleone (quella dei Brosco, De Maio, Lukaku, Boli ecc.) è riuscito ad inanellare un filotto straordinario che regalò il passaporto per gli spareggi. Un altro interlocutore (un uomo di calcio, protagonista di stagioni esaltanti del Lane) discutendo sulla guida tecnica in panchina ha definito Baldini “un mediocre”, visto che altrimenti non sarebbe relegato ad allenare in C. Dimenticando che attraverso la terza serie sono transitati fior di allenatori che poi hanno scritto pagine non trascurabili del calcio italiano. E allora, iniziamo con una prima considerazione: il Vicenza, dopo 4 giornate non sta a zero punti (come ai bei tempi del gatto & la volpe) ma a sette lunghezze con una giornata da recuperare. Non certo sufficiente per le sue ambizioni, ma abbastanza per rendere ridicoli certi processi. Inoltre 360 minuti sono davvero pochi per esprimere giudizi sommari. Baldini ha fatto una scommessa, scegliendo un modulo spregiudicato e non esente da rischi. Tuttavia crocifiggerlo subito per il suo 3/5/2 e i suoi esterni offensivi potrebbe rivelarsi pericolosamente affrettato. Personalmente ho all’attivo circa 60 anni di calcio da spettatore, 35 dei quali come commentatore delle vicende biancorosse.

Mi sono passati davanti agli occhi tutti gli schemi tattici possibili e immaginabili. Dagli ultimi sussulti del Sistema a doppia WM (3/2/2/3), al mezzo Sistema magiaro (3/2/3/2), al catenaccio del Mago (1/3/3/3), allo schieramento con la difesa rigorosamente in linea, al libero posizionato dietro lo stopper, alla moda del 4/2/4 di Pelè e Vavà, al calcio totale dell’Olanda di Cruyff, alla zona di Liedholm e Sacchi, alla zona mista del Trap fino al Tiki Taka del Barca, al falso nueve di Valdano e all’albero di Natale di Ancelotti. Pensate se mi scompongo per le attuali scelte tattiche del Lane. L’esperienza mi dice che non ci sono moduli vincenti o perdenti. Esistono solo moduli realizzabili o non realizzabili. Di fronte alla scommessa di Baldini, dunque, mi limito a rilevare: vedremo se il mister riuscirà a vincerla. Sarà vera gloria? Come diceva il Manzoni, ai posteri l’ardua sentenza. Quel che mi sento di affermare è che è corretto lasciargli il tempo per lavorare, evitando di esprimere giudizi esaustivi. Io li evito per almeno tre motivi: diversamente da chi guida la formazione non ho giocato a calcio ad alto livello ma solo come “scarparo” di Terza Categoria.

Non ho studiato organicamente la materia né frequentato il corso di Coverciano. E non ho mai allenato club professionistici. Ce n’è abbastanza per attribuire a tutti gli allenatori una competenza maggiore della mia. E così come non mi sogno di spiegare al dentista come si fa una cura canalare o all’ingegnere come calcolare le travi portanti, mi astengo dal di pontificare su cose che conosco solo limitatamente. Ciò che posso fare (e con me tutti i tifosi) è valutare lo spettacolo che mi è offerto. E sin qui credo che il Vicenza potesse esprimersi decisamente meglio. L’ultima mezzora all’Euganeo e tutti i 90’ minuti allo Stadium del Leffe, hanno segnalato una sofferenza nel rendimento del gruppo che non è da squadra di vertice. Si poteva e si doveva fare di meglio. Tuttavia, insisto, è maledettamente presto per crocifiggere Baldini. Giocare con Greco e Dalmonte sulle corsie esterne comporta un rischio da pagare. Sono certo che questo il mister lo sa benissimo. Vogliamo lasciarlo lavorare in pace, almeno per un paio di mesi? A novembre verificheremo se le altre big (Salò, Padova, Pordenone) saranno ancora davanti a noi. Io penso di no e sulla cambiale in bianco all’allenatore la firma ce la metterei. Quel che è certo, in ogni caso, è che se mi sbaglio, la lista di possibili sostituti in panca sarà lunghissima. Basta scorrere i social. E sul famigerato 3/5/2 chiudo la discussione col sorriso. Meglio, molto meglio, il 5/5/5 di Oronzo Canà…

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