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Novembre 2019: neve e pioggia record degli ultimi 25 anni

Secondo l'analisi realizzata da Arpav, durante il mese appena trascorso sono caduti in media sull’intero territorio regionale 330 mm di precipitazione totale contro una media di 130 mm circa

Dopo un mese di ottobre relativamente secco e piuttosto caldo, con l’inizio di novembre la situazione
meteorologica in Veneto è radicalmente mutata. Un’anomala successione di perturbazioni ha provocato
una serie di eventi pluviometrici importanti, spesso a carattere sciroccale, con piogge anche forti e
abbondanti, nevicate copiose in quota, rinforzi di vento molto significativi specie sulla costa e in montagna.
Complessivamente il mese è risultato, in media sull’intero territorio, il più piovoso e nevoso degli ultimi 25
anni, superando in diverse zone i record precedenti generalmente registrati negli anni 2010, 2002 e 2000.

Anche le temperature hanno avuto un andamento piuttosto anomalo, mantenendosi spesso sopra la media
specie nei valori minimi, a causa della frequente copertura nuvolosa e dei venti di Scirocco, ma anche nei
valori massimi giornalieri soprattutto nell’ultima decade in occasione di alcune giornate soleggiate.
Le precipitazioni

Durante il mese sono caduti in media sull’intero territorio regionale 330 mm di precipitazione totale contro
una media (1992-2018) di 130 mm circa. Gli apporti mensili sono risultati quindi molto superiori alla norma
(+150% circa) e mediamente rappresentano i quantitativi di novembre più elevati della serie Arpav dal
1992. In passato, negli ultimi 25 anni circa, apporti rilevanti del mese di novembre si registrarono nel 2000 e
2002 sul settore montano, nel 2008 sulla pianura meridionale, nel 2010 sulla pianura centro-settentrionale
e sulla pedemontana, nel 2012 e 2014 sulla pianura nord-orientale: quasi ovunque comunque tali valori
risultano inferiori a quelli di novembre 2019.

La distribuzione delle precipitazioni sulla regione è stata, come spesso accade, crescente dalla pianura
meridionale verso le zone montane: complessivamente si sono registrati dai 150 ai 300 mm su gran parte
della pianura, dai 300 ai 500 mm sulle zone pedemontane e dai 500 ai 700 mm su gran parte delle zone
montane con punte massime di 700-900 mm circa in alcune località delle Prealpi e delle Dolomiti
meridionali.

Sulla maggior parte della regione gli apporti di pioggia sono stati superiori alla media del 100% (quindi valori
doppi rispetto alla norma); in alcune zone si sono registrati valori di 150-200 % superiori alla media.
Le precipitazioni, a tratti intense anche con rovesci e temporali anomali per la stagione, si sono concentrate
in occasione di alcuni eventi significativi, in particolare nei giorni 3, 8-9, 12-13, 15, 17, 19 e 23-24 novembre.

In particolare nelle prime due decadi del mese (dal 1 al 19 novembre) in diverse zone i totali pluviometrici
registrati hanno superato i valori che mediamente si raggiungono nell’arco dell’intera stagione autunnale
che solitamente risulta anche la più piovosa dell’anno.

La neve è caduta copiosa fin da inizio mese in quota determinando accumuli importanti soprattutto sulle
Dolomiti, dove in alcune occasioni è scesa fino a fondovalle a 700-900 m di quota. A fine mese gli accumuli
complessivi di neve fresca hanno raggiunto e localmente superato i 200 cm sulle Dolomiti già intorno ai
1600-1800 m di quota, e intorno ai 2000 m sono stati compresi tra i 250 e i 300 cm.

Sulle Prealpi il limite delle nevicate si à mantenuto spesso a quote superiori rispetto alle Dolomiti, specie sui settori orientali, mentre su quelli occidentali (Prealpi vicentine e veronesi) i frequenti episodi nevosi hanno portato accumuli di neve fresca prossimi agli 80 cm intorno ai 1600 m, con punte massime anche oltre i 200 cm a 1700-1800 m di quota.Presso la stazione di Arabba (1630 m s.l.m.) si è raggiunta una misura cumulata di altezza di neve fresca di 220 cm, valore oltre 4 volte la media 1979/2019 del mese di novembre, pari a 49 cm, e record assoluto della serie storica.

Forti venti di Scirocco hanno colpito in particolare il Veneziano e alcune zone montane e pedemontane in
occasione dell’evento del 12 novembre, con raffiche localmente anche superiori ai 100 km/h su Prealpi e
zone pedemontane, intorno a 80-100 km/h su costa e pianura limitrofa, in concomitanza ad un repentino
e significativo calo della pressione al suolo con un minimo registrato proprio in prossimità della costa nella
tarda serata del 12. Altri eventi sciroccali importanti si sono susseguiti nei giorni seguenti, in particolare il 15
e in misura un pò minore il 17, determinando una sequenza di mareggiate e di acque alte eccezionali in
laguna mai registrate prima in così breve tempo.
 

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