rotate-mobile
Cronaca

Truffa bonus edilizi, Minale: "Le indagini proseguono per individuare chi si nasconde dietro questi soggetti"

Le dichiarazioni del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, Col. Salvatore Minale. L'azienda che ha emesso fattura per operazioni inesistenti era ubicata in provincia di Vicenza

Nei giorni scorsi, l'operazione congiunta della Procura, della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate ha portato alla luce una sofisticata rete di truffa legata a crediti d'imposta fittizi, noti come "bonus edilizi". Questa operazione ha visto l'emanazione di due decreti di sequestro preventivo da parte del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, che ha portato al congelamento di un totale di 3,5 milioni di euro di crediti d'imposta. Questi crediti, purtroppo, si sono rivelati completamente falsi, collegati a lavori edilizi mai effettuati.

I destinatari di questa attività cautelare sono trenta persone fisiche, la maggior parte delle quali risiede in Campania, e diverse società coinvolte in questa intricata trama di frode. Una di queste società, che operava come intermediaria nella raccolta dei crediti fittizi, è stata individuata in provincia di Vicenza e risulta essere una "cartiera" senza sede legale o dichiarazione di redditi, con amministratori prestanome.

"Con la Procura stiamo ricostruendo il flusso di denaro"

Martedì mattina, a margine della sottoscrizione del protocollo d'intesa sul PNRR con l'amministrazione comunale del capoluogo irpino, il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, Col. Salvatore Minale, ha fatto il punto della situazione sulle indagini in corso.

"Abbiamo eseguito una prima tranche di sequestri. Domani ne seguirà un altro di circa 1,6 milioni, sempre relativi ai bonus fittizi. Sulla linea della stessa indagine, condotta dalla Procura di Avellino, entro fine mese porteremo a termine il sequestro di crediti fittizi per un totale di circa 25 milioni. Le indagini proseguono per individuare i responsabili. Finora abbiamo identificato la prima filiera dei soggetti che hanno realizzato la truffa presentando false richieste all'Agenzia delle Entrate. Ora si cerca di capire chi c'è dietro questi soggetti perché molti sono dei prestanomi".

"In questo settore, le truffe si realizzano in maniera velocissima e in giro per tutta l'Italia - ha sottolineato il colonnello - un credito non nasce e finisce nella stessa provincia, basti pensare all'ultima indagine. Molte presentazioni di richieste erano avvenute non solo ad Avellino ma anche nel resto della Campania. L'azienda che ha emesso fattura per operazioni inesistenti era ubicata in provincia di Vicenza e i crediti acquisiti poi sono stati ceduti ad altri soggetti sparsi sul territorio nazionale. Pertanto, diventa molto difficile ricostruire l'operazione e capire da dove nasce quest'ultima ma l'attenzione è massima e con la Procura stiamo sviluppando tutte le indagini al fine di ricostruire il flusso di denaro ovvero dove è avvenuta la monetizzazione dei crediti”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Truffa bonus edilizi, Minale: "Le indagini proseguono per individuare chi si nasconde dietro questi soggetti"

VicenzaToday è in caricamento