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“C’è ancora posto?”: il messaggio di Natale del vescovo Giuliano

Gli auguri di sua eccellenza affinchè: "possiamo fare spazio nella nostra vita al Poverello di Betlemme e con la gioia nel cuore, compiere nuovi passi concreti di solidarietà e di pace"

“Mi colpisce quella sottolineatura: “non c’era posto nell’alloggio delle persone”. Eppure Maria era realmente in gravidanza e si sarebbe dovuto offrire attenzione a una donna ormi prossima al parto. Maria e Giuseppe erano persone povere, non avevano molte possibilità economiche, tuttavia loro hanno accolto Gesù, il Messia atteso dal popolo di Israele. (…) Ancora oggi non si trova il posto per far riposare tante persone prive di una casa. Solo nella città a Vicenza, grazie alla rete di solidarietà di diverse istituzioni, vengono accolte ogni notte 200 persone senza fissa dimora”.

Il messaggio del vescovo Giuliano per il Natale 2023 ha al centro la presa di coscienza che non solo al tempo della Sacra Famiglia i poveri venivano emarginati, ma ancora oggi tale dinamica si ripete.

"Ancora oggi - spiega - non si trova il posto per far riposare tante persone prive di una casa. Solo nella città a Vicenza, grazie alla rete di solidarietà di diverse istituzioni, vengono accolte ogni notte 200 persone senza fissa dimora. Ma ve sono altre che non trovano posto e sono costrette a dormire all’aperto anche nel periodo invernale. Quando le incontriamo lungo le nostre vie fatichiamo ad incrociarne lo sguardo, perché sappiamo che ci chiedono aiuto e noi vorremmo evitarle; e sono un pungolo alla nostra coscienza di persone che vivono nel benessere. Per loro il Natale giunge grazie ai volontari delle “unità di strada” che ogni notte fanno il giro per donare un the caldo e una merendina. Per questi fratelli e sorelle che vivono ai bordi delle nostre contrade si accende così una luce diversa dalle luminarie, piena di calore e vicinanza, fatta di relazioni sincere ed autentiche, che forse vorremmo vivere di più anche noi".

Senza fissa dimora, ma anche bambini, anziani, persone coinvolte nelle diverse guerre sono presenti nella riflessione che il Vescovo offre a tutti per un Natale diverso, in vista di relazioni più autentiche.

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