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Difesa idraulica, approvato progetto di invaso sul Bacchiglione

la Commissione regionale VIA ha espresso oggi giudizio favorevole di compatibilità ambientale e approvato il progetto di invaso sul fiume Bacchiglione a monte di Viale Diaz del Comune di Vicenza

Dal 2002 al 2014 si sono registrati in Italia circa 2000 eventi alluvionali con la perdita di 293 vite umane, oltre ai danni alle popolazioni, alle produzioni e alle infrastrutture. Nella Penisola, inoltre, 6 milioni di persone abitano in un territorio a elevato rischio idrogeologico; 22 milioni di persone in zone a medio rischio. Nel nostro Paese vi sono 1.260.000 edifici a rischio idrogeologico e di questi 6.251 sono edifici scolastici e 547 ospedali. È questo il quadro molto dettagliato che l’Anbi, l’Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari, fa del dissesto idrogeologico, uno dei problemi più urgenti del nostro Paese.

La Regione Veneto, dopo l’alluvione del 2010, ha previsto una serie di opere di difesa idraulica: sono stati realizzati circa mille interventi tra grandi e piccoli in 233 comuni, per un importo di quasi 400 milioni di euro. Tra queste la Commissione regionale VIA ha espresso oggi giudizio favorevole di compatibilità ambientale e approvato il progetto di invaso sul fiume Bacchiglione a monte di Viale Diaz del Comune di Vicenza. A renderlo noto è l’assessore veneto alla difesa del suolo Maurizio Conte, precisando che dovrà seguire ora il provvedimento di approvazione da parte della giunta regionale per consentire il proseguimento dell’iter dell’opera che è in attesa di finanziamento. 

“A salvaguardia della città di Vicenza e del territorio vicentino – afferma Conte - dopo l’aggiudicazione dell’appalto sono già stati consegnati i lavori per la realizzazione della cassa di espansione a Caldogno, che ha aperto la serie dei bacini di laminazione che saranno capaci di contenere 33 milioni di metri cubi d’acqua su 810 ettari. Quello a monte di Viale Diaz, alle porte della città di Vicenza, si configura come un’opera per la difesa idraulica del centro cittadino al fine di abbattere il rischio residuo derivante dalla realizzazione dei bacini di laminazione di monte sul Timonchio”.

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