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Salute

Ospedale San Bortolo: ora gli interventi in laparoscopia si fanno in 3D

La dotazione dell’Unità Operativa Complessa di Urologia del S. Bortolo si arricchisce di una nuova colonna laparoscopica con visione tridimensionale, frutto di una donazione del valore di oltre 170 mila euro da parte della Fondazione San Bortolo

Si arricchisce di una nuova strumentazione all’avanguardia la dotazione tecnica dell’Unità Operativa Complessa di Urologia del S. Bortolo: si tratta di una nuova colonna laparoscopica con sistema di visione tridimensionale, frutto di una donazione del valore di oltre 170 mila euro da parte della Fondazione San Bortolo.

La nuova tecnica del 3D

Come suggerisce il nome stesso, la colonna incorpora tutti gli strumenti necessari ad eseguire un intervento in laparoscopia, tecnica mini-invasiva che nel caso dell’Urologia consente di eseguire un’operazione senza praticare un taglio ampio e profondo dell’addome, ma solo delle piccole incisioni (da 5-6 a meno di 20 mm) attraverso le quali si inseriscono dei tubi rigidi che permettono di introdurre in addome una serie di strumenti chirurgici miniaturizzati, del diametro di 5-10 mm e lunghi mediamente 35-40 cm.

Tra questi vi è anche una mini-telecamera che permette di avere una visione del campo operatorio interno che viene proiettata su di un monitor (televisore).

Proprio il sistema di visione adottato costituisce il grande valore aggiunto della nuova apparecchiatura, in quanto consente una visione tridimensionale (3D): «Usualmente l’immagine visualizzata a video è bidimensionale (2D) - spiega il dott. Paolo Ferrarese, direttore dell’Urologia dell’ospedale vicentino– e così è come operare con un occhio solo: il chirurgo vede solo la distanza che c’è tra vari elementi (arterie, vene, etc.) posti sullo stesso piano, mentre non vede la distanza che c’è tra elementi posti su piani differenti, uno più vicino e l’altro più lontano, egli la deve, per così dire, “ricostruire” attraverso un’ “elaborazione mentale”, operazione non facile considerando che si lavora su superfici e oggetti a volte estremamente piccoli e delicati; con la visione 3D invece tutto è molto più immediato e realistico e l’azione del chirurgo risulta più veloce e sicura».

I vantaggi della nuova strumentazione

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