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Cronaca

Detenuti salgono sul muro del carcere per protesta, Sappe: “Così non si può andare avanti!"

La denuncia del sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria dopo i fatti accaduti sabato al San Pio X

Una giornata di ordinaria follia penitenziaria quella che si è vissuta sabato nel carcere di Vicenza e che ricostruisce il sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sappe per voce del segretario Luigi Bono: “Tre detenuti sono saliti sul muro dei cortili passeggi. Dopo l’importante opera di mediazione e dissuasione del personale di Polizia Penitenziaria, verso le 18 i tre sono rientrati dal nuovo Padiglione dai passeggi. Erano saliti per protestare al fine di ottenere un immediato trasferimento in altre sedi (Trento e Bolzano)".

"Si tratta di soggetti trasferiti per questione di sicurezza da altre carceri - continua Bono - uno di loro, nei giorni scorsi, era stato ricoverato per un intervento programmato ed ha dato in escandescenza, tanto che sono dovuti intervenire i poliziotti penitenziari con altri colleghi di supporto e persino due pattuglie di carabinieri”. Il Sappe evidenzia come “senza la professionalità e l’alto senso del dovere profuso da tutto il personale di Polizia Penitenziaria, questi gravi eventi avrebbero di certo prodotto conseguenze molto più destabilizzanti”.   

“Non passa giorno che non si verificano aggressioni, incendi ed altri gravi eventi critici nei confronti della Polizia Penitenziaria che presta servizio nelle carceri per adulti e minori della nazione e di quello che opera nelle carceri del Triveneto in particolare”, aggiunge il segretario nazionale per il Triveneto Giovanni Vona: “siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze e situazioni di grande allarme, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno”.

Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime la solidarietà del primo sindacato del Corpo al Reparto di Polizia Penitenziaria di Vicenza. Impietosa la denuncia di Capece: “Così non si può andare avanti! Le colleghe ed i colleghi del Veneto, attraverso il Sappe, tornano a sollecitare le istituzioni penitenziarie affinchè adottino con urgenza provvedimenti concreti ed urgenti per fronteggiare la grave situazione che sta contraddistinguendo negativamente le strutture detentive regionali. Servono fatti! Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Mi riferisco alla necessità di avere, a propria tutela, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, per altro promessi da mesi dai vertici ministeriali ma di cui in periferia non c’è traccia alcuna”.

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