Il progetto dell'impianto che nel Veneziano dovrebbe trattare anche «i temibili derivati del fluoro», prodotti in valle dell'Agno dalla Miteni, rimedia una legnata dall'Istituto superiore di sanità. Si scatena così la rete ambientalista: che torna a ribadire il suo no alla costruzione
Lo stato di salute delle gallerie della Superstrada pedemontana veneta tra Ovest Vicentino e comprensorio del Leogra è al centro di una segnalazione del coordinamento ecologista Covepa: il quale chiede pure lumi anche sulla situazione degli habitat dell'area naturalistica delle Poscole dove si temono le ripercussioni di un pesante impatto ambientale addebitato ai cantieri della Spresiano-Montecchio
Lo stabilimento della bassa veronese e quello di Montecchio Maggiore sono messi nuovamente sulla graticola dalla rete ambientalista mentre nella città palladiana è in calendario un'udienza del dibattimento Miteni che si preannuncia «frizzante»
L'OPINIONE Mentre Rai tre torna ad accendere i riflettori nazionali sul più grande caso di contaminazione da derivati del fluoro al mondo che interessa in primis il Nordest, la risoluzione votata a palazzo Ferro Fini per un bando agli inquinanti eterni è già condannata ad essere un pannicello caldo pre-elettorale
Alcuni saggi sui terreni della laguna effettuati dal coordinamento «No inceneritore di Fusina» avrebbero dato risultati assimilabili a quelli riscontrati a ridosso dello stabilimento dell'Ovest finito al centro dello scandalo dei derivati del fluoro
Un noto medico della città del Grifo rianima la discussione sulla presenza dei «temibili derivati del fluoro» nell'ambiente e negli alimenti: e così nel mirino finisce, tra gli altri, anche l'amministrazione regionale veneta
Il caso dell'inquinamento attribuito alla Miteni torna a scuotere gli attivisti. Durante una serata organizzata nell'Ovest vicentino Greenpeace ha tuonato contro le asserite inerzie degli enti pubblici: mentre dall'Università di Padova arrivano alcuni spiragli per la decontaminazione degli habitat
Mentre la Spv è pressoché ultimata gli attivisti alzano il livello dello scontro mettendo in relazione il dossier dell'inquinamento da derivati del fluoro col carico ambientale sull'habitat veneto addebitato alla Spresiano-Montecchio. Nel frattempo si accendono i fanali anche sulla magistratura: che sui dossier più scottanti viene accusata di essere tutt'altro che incisiva
Mentre alcuni tra governi e amministrazioni regionali cercano di limitare la produzione dei derivati del fluoro, il cui sversamento nel Veneto centrale ha dato origine all'affaire Miteni, negli Usa la Difesa fa lobbying sul Congresso. Il motivo? L'obiettivo è quello di ridurre al minimo i vincoli sulle imprese e sulla chimica. In caso contrario, si legge in un dossier indirizzato ai deputati, la progettazione e il commercio di ordigni speciali come missili ipersonici e cannoni laser potrebbe avere contraccolpi pesanti: ma lo scudo auspicato per l'industria militare e più in generale per il comparto strategico è molto più ampio
Ai taccuini di Vicenzatoday.it un funzionario del Ministero dell'ambiente che chiede l'anonimato svela alcuni retroscena relativi al dossier «Miteni» che da anni scatena polemiche di ogni tipo dentro e fuori la galassia ecologista, veneta e non solo
Mentre Isde - Medici per l'ambiente commenta la decisione dell'agenzia Iarc in tema di derivati del fluoro, l'associazione Cillsa chiama in causa Palazzo Balbi chiedendo lumi sugli sforamenti dei parametri registrati nella città del Grifo. Si tratta di un «alert» che potrebbe avere conseguenze per tutto il territorio regionale nonché per quello nazionale
Il coordinamento ecologista che sta seguendo da vicino le fasi del maxi processo ambientale sul caso Miteni teme che la défaillance in cui è incappato l'interprete durante l'ultima udienza possa essere strumentalizzata per sminuire la portata della testimonianza di uno dei massimi esperti mondiali del settore giunto in città per deporre davanti al giudice Crea
Nel piccolo centro dell'Alto vicentino un convegno organizzato dal Partito democratico in tema di ambiente ed infrastrutture si incendia sulla scorta di alcuni recenti casi di cronaca che stanno agitando il Veneto
È il risultato di uno studio condotto da Cnr e Greenpeace presso una famiglia dell'Ovest vicentino che per anni ha usato in cucina l'acqua del pozzo contaminata dai temibili derivati del fluoro
Il provvedimento di archiviazione vergato dal giudice per le indagini preliminari, che escluderebbe anche il rapporto causa-effetto tra esposizione alle sostanze e patologie, ha fatto capolino mentre a Borgo Berga era in corso una udienza del filone principale del processo: quello incentrato sulla ipotesi di disastro ambientale. La Cgil, parte offesa, esprime il proprio «rammarico»
Sull'assessore alla sanità del Veneto e su tre dirigenti apicali del referato cala la scure dello scienziato che più in generale accusa palazzo Balbi di non avere dato il via ad uno screening sanitario utile a comprendere le implicazioni sulla salute umana della maxi contaminazione da derivati del fluoro imputata alla Miteni. «Irresponsabilità, incompetenza e arroganza» sono gli addebiti mossi dal professore eletto in Senato come indipendente del Pd
Il presidente della spa pubblica spiega che i lavori al depuratore di Casale non hanno a che fare con le opere per superare la contaminazione da derivati del fluoro addebitata alla Miteni che ha toccato Veronese, Vicentino e Padovano
Secondo la consigliera regionale Guarda i ritardi nel bando di gara che hanno interessato l'opera prevista nel capoluogo berico in zona Casale hanno impedito il completamento di una rete priva di contaminanti che dovrà rifornire il comprensorio di Lonigo e tutta la «Zona rossa» interessata dall'inquinamento da derivati del fluoro. E così Viacqua finisce ancora nel mirino di Europa verde
A causa dell'impiego su vasta scala nel settore militare e aeronautico, la presenza dei temibili derivati del fluoro al centro dell'affaire Miteni va monitorata attorno agli avioscali. Lo chiedono due consiglieri veneti del Pd i quali auspicano che i controlli siano estesi pure ai lavoratori del settore nonché ai residenti
Dopo le rivelazioni uscite a processo e dopo il j'accuse della rete ambientalista, la consigliera Guarda chiede lumi sulla «mancata prevenzione» alla magistratura veneziana perché si faccia chiarezza sull'operato di palazzo Balbi: eventuali indagini su Iss e Ministero della salute potrebbero essere ordinate invece dai pubblici ministeri romani
Dopo le critiche ricevute dal fronte ambientalista palazzo Balbi abbozza una difesa parlando di passi concreti già compiuti in passato: le associazioni e il centrosinistra però insorgono e parlano di replica «inutile» e fuori bersaglio
Dopo le rivelazioni scaturite durante il processo Miteni la rete ecologista chiede di sapere chi abbia bloccato i test sugli effetti nocivi dei derivati del fluoro sulla popolazione esposta: frattanto si moltiplicano le ansie sullo stato dei terreni sotto gli stabilimenti della Fis
A ricordare l'impegno del giornalista romano nella sua veste di ex presidente di Greenpeace Italia è Giuseppe Ungherese. Ai taccuini di Vicenzatoday.it il responsabile della campagna della nota associazione ecologista contro la presenza dei temibili derivati del fluoro nell'ambiente, dispiegata in primis tra Vicentino e Veneto centrale, parla dell'autore scomparso pochi giorni fa
In un convegno organizzato dalla Cgil-Spi e da «Le città visibili» in un piccolo centro dell'Alto vicentino, il noto infettivologo Andrea Crisanti spara a palle incatenate. Parla di «novanta miliardi» già usciti dal perimetro pubblico. Incita i veneti a «ribellarsi» contro la gestione del sistema delle cure nell'ambito del sistema regionale, bastona il governo Meloni per le inerzie sul caso Pfas, ma sconocchia pure il Pd: invitandolo a «disconoscere moltissime delle scelte» operate in passato
Durante un affollatissimo incontro nell'aula magna del Faber box i residenti della città laniera hanno messo le mani avanti rispetto ad una ipotesi progettuale malvista non solo dagli esperti dell'Isde ma pure dall'assessore Maculan. Che nel frattempo lancia un monito anche ai sindaci del territorio. Tra cui quello del capoluogo berico, che dovrà occuparsi della «rogna» dell'impianto di essiccamento previsto in zona Casale