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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia Montecchio Precalcino

Cardo e San Michele, si blocchi «l'atto di aggiudicazione» alle coop

Dopo la querelle dei giorni passati sul tema della «privatizzazione strisciante» dei due centri assistenziali «vanto» dell'Alto vicentino, è Claudio Raniero segretario veneto del sindacato di base Usb a infilzare l'Ulss 7 con una richiesta precisa

L'Ulss 7 pedemontana sospenda la assegnazione dei servizi presso le strutture assistenziali il Cardo e San Michele a Montecchio Precalcino, considerati «un vanto» dell'Alto vicentino. Si tratta di una privatizzazione strisciante, che va fermata perché non va incontro alle esigenze degli utenti, dei cittadini e dei lavoratori. È questo alla grossa il senso di un dispaccio diramato oggi 17 febbraio da Claudio Germano Raniero, segretario veneto del sindacato di base Usb. La querelle sul futuro della gestione di due centri, uno legato alle patologie della terza età e l'altro dedicato alle patologie mentali ormai da giorni è divenuto terreno di scontro al calor bianco.

Le prime bordate erano partite una settimana fa quando Coalizione civica sparò ad alzo zero sulla scelta maturata presso l'Ulss 7 che è poi una profanazione della Regione Veneto. Appresso era arrivata la replica delle coop che subentreranno a giugno nella gestione ma tempo poche ore anche il Pd del comprensorio scledense aveva sparato a palle incatenate contro la scelta che coinvolge i due centri. Oggi è invece il sindacato Usb che rincara la dose.

«Il pezzo pubblico  - si legge nella nota firmata da Raniero - che viene privatizzato non è marginale: 88 dipendenti, 140 utenti del servizio. Si tratta di una eccellenza  sanitario-assistenziale riconosciuta  universalmente. Si arriva a questa privatizzazione nonostante le proteste sociali, il parere contrario dei sindaci, l'opposizione dei familiari e dei lavoratori. Il sindacato Usb aveva  dichiarato lo stato di agitazione sindacale,  chiesto all'Ulss di sospendere il bando».

Appresso arriva anche una stilettata per Cgil, Cisl e Uil che pur non nominate vengono evocate da Raniero: «Il commissario Ulss ha proseguito imperterrito ad eseguire gli ordini anche perchè sia da parte Ipab che da parte sindacale non si è voluto andare ad uno scontro con la Regione Veneto». Per ultimo ma non da ultimo arriva il monito all'Ulss 7: «Abbiamo pochi giorni per tentare in extremis  di fermare il treno in corsa. Aperte le buste proclamato il vincitore ora serve la delibera di assegnazione. Chiediamo pubblicamente al commissario di non firmare l'atto di aggiudicazione. Chiediamo troppo? Mobilitazione da subito, non vogliamo essere quelli che  non le hanno tentate tutte per impedire la privatizzazione».

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