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Lunedì, 29 Aprile 2024
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«Il disappunto dei familiari è umanamente comprensibile»

Ai microfoni di Vicenzatoday.it il coordinatore dell'Ufficio Gip presso il tribunale berico fornisce il suo punto di vista sul decesso avvenuto alla Fen impianti di Tezze sul Brenta pur non entrando nello specifico della vicenda

L'infortunio mortale che nel gennaio 2022 alla Fen impianti di Tezze sul Brenta costò la vita al giovane Andrea Soligo continua a rimanere sulla breccia dei media. I familiari della vittima fanno sapere come «anche in questi giorni proseguono le attestazioni di solidarietà» da parte della comunità locale nei confronti di Soligo che viveva a Vedelago: quest'ultimo era morto all'età di 25 anni lasciando una moglie e due figli piccolissimi. Non più tardi della prima decade di febbraio il caso giudiziario aveva avuto uno scossone giacché i legali della famiglia avevano chiesto alla procura berica la riapertura del caso a seguito della archiviazione nei confronti dei due indagati Luciano Giacomelli e Benedetto Uberto Selvatico Estense (rispettivamente titolari della ditta di manutenzione e della ditta in cui l'infortunio materialmente avvenne) chiesta dal pubblico ministero Paolo Fietta ed avallata dal giudice per le indagini preliminari, ossia il Gip Nicolò Gianesini. Una richiesta che i familiari supportati dai loro legali (gli avvocati del foro trevigiano Marco Bonazzi e Fabio Capraro) non condividono: un convincimento ribadito davanti al tribunale di Vicenza ai primi di marzo. Ma quale è il punto di vista della magistratura per questa vicenda? Se da una parte il procuratore capo Lino Giorgio Bruno non si è mai espresso in tal senso, ieri 31 marzo ai microfoni di Vicenzatoday.it ha invece preso la parola il dottor Roberto Venditti nella sua veste di coordinatore dell'Ufficio Gip presso il tribunale berico. Il magistrato non commenta nel merito «della questione» sulla quale è intervenuto «un collega». Poi però aggiunge che «il disappunto espresso dai familiari è umanamente comprensibile non solo in questo caso ma in tutti i casi che riguardano gli infortuni sul lavoro».

ASCOLTA L'INTERVISTA AL GIUDICE ROBERTO VENDITTI

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