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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Opere d'arte alla banca popolare di Vicenza, l'episodio arriva in parlamento

La querelle sulla presunta rischiesta da parte della Banca popolare di Vicenza di altre dieci opere d'arte alla Soprintendenza per i beni paesaggistici, architettonici e storici di Firenze è arrivata a Roma dove Pdl e Pd hanno unito le forze: "La Popolare restituisca il bottino"

Altro che Francia e Italia. Sono passati secoli dalle razzie di opere d'arte da parte di Napoleone ma oggi l'argomento torna di attualità con la contesa di alcune opere dei maestri del Seicento da parte della Banca Popolare di Vicenza e di alcuni Enti della città toscana di Prato.

LA PROVOCAZIONE. Il presidente della Provincia toscana Lamberto Gestri sta cercando di raccogliere le firme per una petizione da inviare al presidente della BpV Gianni Zonin, "per recuperare un rapporto e riaprire un dialogo". Una decisione che arriva dopo la 'provocazione' del presidente degli Industriali, Andrea Cavicchi, che è forse uno dei più arrabbiati: "Noi riconosciamo la proprietà privata - spiega - ma se la Popolare tiene davvero al territorio, e per ora sembra invece fare solo il suo interesse con la raccolta portando gli impieghi altrove, forse sarebbe bene agisse in modo diverso". Per Cavicchi "è inutile pensare a una protesta in piazza o a una 'guerra': probabilmente l'unica cosa - aggiunge trovando subito molti supporter - è spostare un po' di soldi dai conti".

QUERELLE IN PARLAMENTO. Intanto la querelle è arrivata in Parlamento e l'interrogazione presentata nei giorni scorsi al ministro per i Beni culturali Massimo Bray da Riccardo Mazzoni (PdL) trova oggi l'appoggio di due parlamentari del Pd, Rosa Maria Di Giorgi e Matteo Biffoni: "Spogliare un territorio dei suoi capolavori artistici è un atto degno dei conquistadores di Cortez o dei nazisti nella II Guerra mondiale. L'acquisizione di una banca da parte di un altro istituto di credito - scrivono in una nota - non può autorizzare atti che privino il territorio e i cittadini di quadri di eccezionale pregio, come fossero bottino di guerra: la Popolare di Vicenza restituisca alla Galleria di Palazzo degli Alberti di Prato i dipinti di Lippi, Caravaggio e Bellini".

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