I comitati del Nordest leggono tra le righe la recente decisione della giunta trentina di proporre «lo sbocco» della Pirubi a Rovereto bollandola come una cortina fumogena pensata per mascherare la decisione di abortire quest'ultima opera in modo da convogliare le risorse sulla Spv: sulla quale incombe «lo spettro della insostenibilità dei conti dei quali dovrebbe farsi carico palazzo Balbi»
La Provincia autonoma trentina vorrebbe fare giungere l'opera, che oggi è ancora ferma nel nord del Vicentino, sino a Rovereto. Il mondo ecologista però è in subbuglio e ricorda come il prolungamento della Pirubi sia «ormai superato dalla storia», mentre non manca chi definisce l'ok all'opera come un escamotage per occultare la partita in corso sulle concessioni: e tra i più critici c'è Angelo Bonelli, uno dei leader nazionali di Europa verde
Per la prima volta «la giunta regionale ammette» il rischio contabile sulla Spv. In assenza di ricavi il gettito mancante dovrà essere ripianato a beneficio dei privati dall'ente pubblico regionale. E così il consigliere Zanoni attacca palazzo Balbi e parla di contratto «harakiri» siglato con il concessionario Sis
Si moltiplicano le indiscrezioni per il completamento a settentrione della Valdastico: nel risiko, che si gioca ai piani alti del potere, anche internazionale, potrebbe entrare pure la Superstrada pedemontana veneta
Dopo la batosta patita da Atlantia e Regione Veneto per la prosecuzione a Nord della A31 e dopo il clamore della inchiesta della Corte dei conti sul rinnovo della convenzione della Brescia-Padova, i comitati invocano il ritorno del controllo pubblico sulle infrastrutture: mentre sullo sfondo rimane il nodo Spv