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Province: Vicenza resta commissariata fino al 31 dicembre 2013

Il rinvio di un anno delle norme per il riordino delle Province è stato previsto da un emendamento alla legge di stabilità ieri in aula al Senato. Muraro dell'Upi: "Nulla da salvare nella riforma Monti"

La gatta da pelare della riforma delle Province è stata messa nelle mani del prossimo Governo. L'ha deciso un emendamento alla legge di stabilità votatp ieri in Senato: Vicenza, quindi, andrà avanti un altro anno, fino al 31 dicembre 2013, con il commissario Attilio Schneck, presidente uscente e designato dal decreto del Presidente della Repubblica. Stessa sorte per l'altra provincia veneta Belluno.

"L’impianto della riforma è da buttare, anche per quanto riguarda le città metropolitane - spiega a Il Mattino - Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso e dell’Upi Veneto - Il rinvio di un anno delle norme per il riordino delle Province, previsto da un emendamento alla legge di stabilità oggi in aula al Senato, «permetterà di affrontare il problema senza fretta, ma della riforma Monti non c’è nulla da salvare". Lo slittamento di dodici mesi delle norme per il trasferimento delle competenze delle Province ai Comuni, nei casi in cui in una data compresa tra il 5 novembre 2012 e il 31 dicembre 2013 si verifichino la scadenza naturale del mandato degli organi delle Province, oppure la scadenza dell’incarico di un commissario straordinario sarà nominato o rinnovato un commissario straordinario per la gestione provvisoria dell’ente fino a fine 2013.

"Alla fine - conclude Muraro - una riforma che doveva portare a un taglio della spesa ha finito, tra ricorsi e studi, solo per far spendere".

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