La misteriosa scomparsa di W, Ambra Angiolini a Vicenza
La rassegna Luoghi del Contemporaneo-Prosa che si svolge negli spazi del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza, dopo il paradossale “Gospodin” interpretato da Claudio Santamaria, propone una protagonista femminile in un monologo dai toni surreali. Si tratta di Ambra Angiolini in scena con “La misteriosa scomparsa di W”, mercoledì 4 marzo alle 20.45; lo spettacolo è una recente produzione del Teatro dell’Archivolto di Genova, testo di Stefano Benni, regia di Giorgio Gallione.
“La misteriosa scomparsa di W”, regia di Giorgio Gallione, ?scene e costumi di Guido Fiorato, ?musiche di Paolo Silvestri, racconta di una donna qualsiasi, di nome V, nata in modo funambolico che ripercorre, follemente e comicamente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W. V è una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, si interroga sul senso di infelicità e incompletezza. Nel farlo indaga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore. Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il coniglietto Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente la storia d’amore con il fidanzato Wolmer. In questo testo la parola di Benni, agile e dissacrante, è sostenuta dall’interpretazione di Ambra Angiolini, per la prima volta sola in palcoscenico, dopo il David di Donatello e il Nastro d’Argento per l’interpretazione come attrice nel film “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek. V – Ambra, ci racconta la lotta e la rabbia che sta dentro la necessità di sopravvivenza e la difesa dello spirito critico, in un copione teatrale dove il comico è un tocco di magica follia che trasforma l’angoscia in risata liberatoria. Sognante, sentimentale e bambina nelle farneticazioni e nei pensieri sublimi dei suoi mondi possibili; semplice e commovente a esagerare insicurezza, timidezza, falsità, Ambra Angiolini dà un’immagine di sé- attrice forte e sicura, una prova d’attrice che ha sorpreso molto positivamente critica e pubblico. Il resto lo fa uno dei testi più riusciti di Benni, intelligente e ribelle, con pudore e sarcasmo. Nel testo e nella messa in scena le parole si inseguono alla ricerca di una spiegazione allo smarrimento e alle molteplici mancanze della protagonista. E nell’interpretare questo ruolo “sospeso” Ambra Angiolini, è davvero brava, fornisce al pubblico una vera prova d’attrice, lei attrice di cinema molto apprezzata, con al suo attivo un’altra apparizione importante nel teatro di prosa, ne “I pugni in tasca” di Marco Bellocchio, a testimoniare che il monologo è la prova d’attrice per eccellenza. Ed è una splendida prova per una show girl degli anni ‘90 (creata come personaggio dal programma televisivo Non è la Rai di Gianni Boncompagni), diventata un’affermata attrice, protagonista di un lavoro sul personaggio di primissimo livello tecnico, si muove sulla scena come un’interprete di grande esperienza che dimostra una notevole cura del gesto come della voce.