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Economia

Processo Eni-Saipem: chiesti 6 anni e 4 mesi per Scaroni

La richiesta di condanna del pm al manager vicentino riguarda l'inchiesta sulle presunte tangenti per assicurarsi appalti in Algeria

Corruzione internazionale è l'accusa per il vicentino Paolo Scaroni nell'ambito del processo in corso a Milano per le presunti tangenti pagate in Algeria in cambio di appalti. Lunedì la procura di Milano ha chiesto per l'ex ad dell'Eni la condanna a 6 anni e 4 mesi.

Al centro dell'inchiesta la Saipem, partecipata Eni nel settore delle infrastrutture per estrazioni petrolifere, avrebbe versato 190 milioni di mazzette a pubblici ufficiali algerini per assicurarsi 7 contratti d'appalto di gare bandite dalla Sonatrach - società statale algerina  e Eni sarebbe stata autorizzata ad acquistare una società canadese concessionaria dei diritti di sfruttamento del suolo del paese maghrebino. 

L'operazione  sarebbe avvenuta con il beneplacito della stessa Eni. Per questo la procura ha chiesto a Saipem e alla società del Cane a Sei Zampe anche 900 mila euro di sanzione. Il pm ha inoltre negato agli imputati le attenuanti generiche. 



 

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