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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Manovra Monti, 600 euro a famiglia: sindacati e sinistra in piazza

Secondo la Cgia di Mestre, l'effetto delle misure economiche per ogni famiglia italiana sarà di 635 euro. I sindacati hanno lanciato uno sciopero generale per lunedì mentre i movimenti protesteranno l'8 dicembre

Non è una buona notizia, non solo in vista dello shopping natalizio, ma per il bilancio domestico dei prossimi 4 anni. La manovra 'salva-Italia' peserà sulle famiglie italiane con un importo medio pari a 635 euro. "Se teniamo conto anche delle manovre estive elaborate dal precedente Governo Berlusconi, l'importo complessivo che graverà sulle famiglie italiane, raggiungerà, nel quadriennio 2011-2014, i 6.400 euro". Lo ha detto il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, dopo aver stimato, assieme al suo Ufficio studi, gli effetti economici che la manovra Monti - e quelle  d'estate redatte dal Governo Berlusconi - avranno sui bilanci delle famiglie italiane.

Immediata la risposta da parte dei sindacati: la Cgil Vicenza ha annunciato di aver già iniziato la mobilitazione che si concretizzerà con 4 ore di sciopero generale lunedì 12. Come si legge in un comunicato, "è urgente aggredire i due grandi problemi che stanno distruggendo il paese e che 20 anni di scelte politiche operate dall'asse Lega - Pdl non hanno per nulla contrastato, ma semmai alimentato. Riguardano la crescita dell'evasione fiscale e del lavoro nero e la crescente disparità nella distribuzione della ricchezza che oggi vede il 10% delle famiglie possedere la metà del patrimonio nazionale. "L' atto di coraggio che ci aspettiamo dal Governo Monti - precisa Cgil - riguarda lo scioglimento di questi nodi di fondo, come sembrava trasparire dalle dichiarazioni del nuovo presidente del Consiglio all'atto dell'insediamento". Per Cisl e Uil la mobilitazione è di due ore, sempre lunedì 12.

Diversa la modalià di protesta scelta dal movimento, che lancia per l'8 dicembre "Occupiamo il Natale". "L’ennesima manovra, raccontata ancora una volta come necessaria per risanare l’economia italiana, che questa volta, però, perseguirebbe una non meglio precisata idea di equità sociale. Ma quale equità sociale se la cura è sempre e solo quella delle politiche di austerity e del taglio alla spesa sociale ? Quale equità sociale se i sacrifici vengono imposti sempre agli stessi? - scrivono i Draghi ribelli -  Il primo atto di questo governo parla chiaro: aumento dell’Iva, ritorno dell’Ici, un attacco diretto alle pensioni, tagli alla sanità e ai trasporti. Tutto deve essere sacrificato affinché il nostro Paese possa raggiungere l’obbiettivo del pareggio di bilancio nel 2013". "Non vogliamo uscire dalla crisi più poveri e più deboli - prosegue - Per questo durante le vacanze di Natale abbiamo deciso di non chiuderci in casa, ma di scendere in piazza per costruire una nuova concezione di vita, al di fuori del ricatto della precarietà, della disoccupazione, dei licenziamenti e dei debiti.

 

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